Il Porto ha ricostruito il centrocampo. Il presidente Pinto Da Costa, quasi 86 anni, in carica dal 1982, è il mago delle aste e dei trofei (23 “scudetti” e 2 Coppe dei Campioni). Un artista delle plusvalenze: da Radamel Falcao a Eder Militão, da James Rodriguez a Luis Diaz, da Hulk a Mangala. E anche stavolta, durante il mercato, è riuscito a concludere una cessione da record: Otavio, mezzala, classe 1995, ha raggiunto Cristiano Ronaldo all’Al-Nassr. Un affare da sessanta milioni, l’operazione più ricca nella storia del club. Stesso destino del mediano Mateus Uribe, colombiano, trentadue anni, che ha scelto la Saudi League e la maglia dell’Al-Sadd, ma da svincolato.
LA RIVOLUZIONE - Sergio Conceiçao si è ritrovato così a ridisegnare il reparto centrale. Ha preso dal Barcellona lo spagnolo Nico Gonzalez, ventuno anni, un play abituato a costruire il gioco e a portare i mattoni. E poi ha puntato sull’argentino Alan Varela, ventidue anni, pressing e intensità: profilo classico da valorizzare e rivendere, nel pieno rispetto della tradizione. Cattura palloni, garantisce energia e adrenalina. È costato otto milioni, più tre di bonus. Varela arriva dal Boca Juniors: un metro e 77, destro naturale, 73 chili, contratto fino al 2028. È cresciuto nel mitico stadio della Bombonera: 111 partite, 2 gol (entrambi in Coppa Libertadores) e 4 assist con la maglia degli “xeneizes”. È nato il 4 luglio del 2001 a Isidro Casanova, periferia di Buenos Aires. Ha vinto cinque trofei con il Boca e ha avuto come allenatori Miguel Angel Russo, Sebastian Battaglia, Hugo Ibarra e Jorge Almiron.