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Sudakov, tentazione Juve

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Mezzala, 21 anni, 13 gol e 13 assist in 81 partite con lo Shakhtar. Il talento ucraino è nella lista di Giuntoli

La Juve pensa a Sudakov: una traccia che si può sviluppare a gennaio, oppure in estate. Un affare che rientra nei parametri fissati dal club bianconero. Costo: dodici milioni. Età: ventuno anni. Mezzala completa, per caratteristiche e volume di gioco, in grado di sposarsi con il 3-5-2 di Allegri. Repertorio da trequartista: genialità, tocco morbido, passaggio filtrante, colpi di tacco (come nella sfida con l’Italia a Leverkusen), ma anche sostanza, chilometri, tackle, dinamismo. Giuntoli l’ha scoperto, lo studia, si è informato con lo Shakhtar Donetsk. Contatti, un dialogo aperto. In attesa di prendere una decisione definitiva. C’è anche l’ipotesi di bloccare Georgiy Sudakov per il mese di luglio. La Juve lo corteggia. E lui, come ha confidato, si tiene aggiornato attraverso i social. Naviga da Instagram a Tik Tok.

13 GOL E 13 ASSIST - Nato a Bryanka, in provincia di Lugansk, il primo settembre del 2002. Ambidestro, un metro e 77, velocità, tecnica raffinata, contratto prolungato fino al 2028. Centrocampista totale, a volte si è fatto apprezzare anche da play classico: lancio, visione di gioco, corsa, lavoro in copertura. Tredici gol e tredici assist in ottantuno partite con lo Shakhtar, tra coppe e campionato. Potenzialità infinite, come hanno sottolineato sempre i suoi allenatori: Luis Castro, Igor Jovicevic, Roberto De Zerbi, Patrick Van Leeuwen e ora Marino Pusic.?

LA FOTOGRAFIA - Una sua foto, quasi due anni fa,  aveva fatto il giro del mondo. Uno scatto che lo ritraeva in un rifugio antiaereo. Sudakov abbracciava sua moglie Liza, che era incinta di sette mesi e si preparava a partorire la figlia Milana. All’inizio dell’invasione russa si trovavano a Kiev, sotto le bombe. Il papà e la mamma vivono vicino a Cherkasy. Mentre Liza e Milana si sono trasferite con Sudakov a Lviv, quasi al confine con la Polonia, dove lo Shakhtar si allena e prepara le partite. All’inizio di novembre, al Telegraph, ha raccontato che Liza, per seguirlo in Champions a Barcellona, all’Estadi Olimpic, ha affrontato un viaggio di due giorni in autobus. “Lo spazio aereo è chiuso, l’unico modo per volare è andare in Polonia, a Varsavia o a Rzeszow. Non ci si può abituare, è sempre difficile, ma non abbiamo altre scelte, quindi dobbiamo essere forti e andare avanti in questa situazione”. Da bambino seguiva il Milan, che continua a essere uno dei club più amati in Ucraina. Merito di Shevchenko.

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