Per i dirigenti del Lens è diventato l’affare del secolo. Abdukodir Khusanov era stato preso per centomila euro: un affare chiuso il 24 luglio del 2023 da Gregory Thil, direttore tecnico del club francese. Dopo diciotto mesi è passato al Manchester City per quaranta milioni: l’ha scelto Pep Guardiola, lo considera il difensore del futuro. Vent’anni, uzbeko, un metro e 86, destro naturale. E’ un centrale, può muoversi in una linea a tre o a quattro. Da Tashkent, dove è nato il 29 febbraio del 2004, all’Etihad Stadium. Visite mediche e nuova maglia, numero 45. Ha firmato un contratto fino al 2029.
Tashkent e Rivaldo
Tredici partite (undici da titolare) in Ligue 1 nel Lens di William Still, trentadue anni, allenatore belga, origini inglesi, una laurea alla University of Central Lancashire. Guardiola l’ha promosso. Khusanov ha iniziato a giocare nel Bunyodkor, club di Tashkent, dove hanno applaudito in passato anche i dribbling e i calci di punizione di Rivaldo, quando il brasiliano si preparava a concludere la carriera.
Scatto da 37 km orari
Khusanov si è imposto in Bielorussia, a Minsk, nell’Energetik-BGU, guidato in panchina da Pavel Rodnenok: trentasette partite, quattro gol e quattro assist. Rapido nell’anticipo e nei recuperi, forte di testa, elegante in fase di costruzione. Era stato provato anche nel ruolo di mediano. La velocità è la sua prima caratteristica: in occasione di un duello con Junya Ito, giapponese del Reims, ha raggiunto con uno scatto i 37 chilometri orari. I tifosi del Lens, per la sua bravura, l’hanno soprannominato “le monstre”. A firmare l’accordo con il City è stato il direttore sportivo Jean-Louis Leca.