Nel gioco della Real Sociedad c’è anche l’impronta di Beñat Turrientes. Ordine e dinamismo. È un regista-mediano, recupera tanti palloni e li distribuisce. È uno dei tesori della squadra allenata da Imanol Alguacil e della Spagna Under 21 di Santi Denia. Ha ventitré anni, li ha compiuti il 31 gennaio, è un classe 2002. Sedici partite nella Liga. Cinque gol nella nazionale baby. È nato a Beasain, è alto un metro e 81. Si è formato nel vivaio del San Sebastian, nel 2019 ha firmato per la Real Sociedad.
A scuola da Zubimendi
È la prima alternativa a Zubimendi, che il Manchester City sperava di regalare a Pep Guardiola durante il mercato di gennaio: affare saltato, perché il club basco pretendeva di cederlo solo al prezzo stabilito dalla clausola (sessanta milioni). Turrientes studia in allenamento Zubimendi, nei ragionamenti della società può diventarne l’erede. Usa soprattutto il piede destro. Visione di gioco, cambi di ritmo, aperture sulle fasce. Il suo calcio è sempre verticale.
La medaglia d’oro
Ha firmato un contratto fino al 2030. Ha vinto la medaglia d’oro con la Spagna di Santi Denia alle Olimpiadi di Parigi. Beñat Turrientes ha perso nell’aprile 2020 il suo papà. Si chiamava Roberto, era il suo primo tifoso e aveva fatto il calciatore nella Sociedad Deportiva Beasain. Turrientes ha un tatuaggio sul braccio destro: “You’ll never walk alone”, “Non camminerai mai da solo”. Lo bacia prima di ogni partita pensando a suo padre, che non l’ha potuto applaudire nel giorno dell’esordio all’Anoeta: era il 26 aprile 2021, vittoria per 1-0 contro l’Elche.