Nico O’Reilly è la nuova espressione di un Manchester City che Pep Guardiola sta provando a ricostruire, dopo una stagione dominata dai problemi: dalle nove sconfitte in campionato alla battaglia legale condotta dalla Premier nei confronti del club governato da Abu Dhabi United Group, in merito agli accordi di sponsorizzazione. La qualificazione in Champions viene considerata l’obiettivo minimo per evitare ulteriori danni economici. Il City era scivolato quasi a metà classifica. Adesso è terzo con 61 punti. Nelle ultime cinque giornate ha ottenuto quattro vittorie e un pareggio. Undici gol realizzati e solo tre subiti.
La gioventù
Nico O’Reilly è la gioventù che avanza all’Etihad Stadium. Ha vent’anni, è nato a Manchester il 21 marzo del 2005, è tifoso del City. Nella squadra baby, guidata da Ben Wilkinson, faceva il trequartista e portava la fascia di capitano. Guardiola lo sta trasformando in un terzino sinistro. O'Reilly è alto un metro e 93. Potenza e rapidità. Passo lungo. Forza atletica. Nel 4-2-3-1 si propone in appoggio ai centrocampisti, arriva sul fondo, ha un cross preciso, ha segnato due gol in campionato (contro il Crystal Palace e il Liverpool) e tre in Coppa d’Inghilterra (uno al Salford più la doppietta al Plymouth Argyle).
Il blitz del Chelsea
Il Chelsea, a gennaio, si era informato. Aveva provato a impostare una trattativa. Guardiola ha alzato un muro. Nico O’Reilly viene gestito dai manager della Seg. È mancino, ha radici giamaicane. Ha firmato un contratto fino al 2028. In estate gli verrà riconosciuto un adeguamento economico. È nella lista degli incedibili di Pep.