Fa parte dalla new generation del Belgio. Jorthy Mokio non ha ancora l’età per guidare la macchina. Ha diciassette anni, ma si è già guadagnato un posto al De Toekomst, l’università dell’Ajax, che l’ha individuato nel settore giovanile del Gent e l’ha acquistato a parametro zero nella scorsa estate. La stagione del club biancorosso si è conclusa con le lacrime e le dimissioni di Francesco Farioli, che si è fatto rimontare nove punti dal Psv Eindhoven e ha perso il titolo a un passo dal traguardo.
Da Taylor a Mokio
Oltre alla qualificazione in Champions, comunque, il 2025 ha garantito all’Ajax una serie di certezze sulla qualità di un nuovo progetto. Dalla mezzala Kenneth Taylor, classe 2002, nove gol e sei assist, seguito con attenzione dal Napoli, all’attaccante esterno Mika Godts (2005), dal jolly difensivo Jorrel Hato (2006) a Jorthy Mokio, mancino, un metro e 82, in grado di giocare da terzino o da centrale. Diciotto presenze tra Eredivisie ed Europa League. Due gol al Nac Breda e all’Union Saint-Gilloise.
La storia
È nato a Gent il 29 febbraio del 2008. Origini congolesi. Ha cominciato la carriera nel Merelbeke. Rapido in fase di anticipo. Ordinato in costruzione. Il Gent l’ha preso nel 2021. In caso di emergenza può essere utilizzato anche nel ruolo di mediano: così è stato impiegato a volte dal tecnico Frank Peereboom nella squadra under 21 dell’Ajax. Nel Gent era stato lanciato da Hein Vanhaezebrouck, che ha inciso in modo profondo sulla crescita di Mokio, corteggiato nella scorsa estate dal Barcellona.
Dopo Seedorf
Il 9 febbraio, contro il Fortuna Sittard, ha debuttato in Eredivisie a 16 anni e 346 giorni diventando il secondo giocatore più giovane dopo Clarence Seedorf. Il ct Rudi Garcia l’ha già promosso nella nazionale dei big: il 20 marzo gli ha regalato la vetrina per due minuti nel playoff di Nations League con l’Ucraina.