ROMA - C'è molta action ma anche sentimento, il tutto condito con tantissime risate. Ant-Man torna con il secondo capitolo della saga Marvel dedicata al più piccolo supereroe della galassia e lo fa in grande stile, grazie soprattutto alla sua nuova partner, The Wasp. Sono proprio loro due, Paul Rudd da una parte ed Evangeline Lilly (la Kate di Lost, per intenderci) i veri protagonisti del successo di questa pellicola, in uscita nelle sale italiane il prossimo 14 agosto. Il loro affiatamento sul set è così incredibile che si trasforma nel motore capace di trascinare da solo l'intero film. 

Ovviamente questo cinecomic è meno ambizioso (e se vogliamo necessario) dei mastodontici "Avengers: Infinity War" e "Black Panther" ma nel suo 'piccolo' funziona alla grande. Merito anche dell'altra coppia da urlo composta da Michael Douglas e Michelle Pfiffer, rispettivamente padre e madre della protagonista Hope (Evangeline Lilly, appunto). 

In questo film non ci sono villain invincibili da arginare o spazi lontani da esplorare ma il tutto si riduce alla ricerca di un membro della propria famiglia perduto da molto tempo nel mondo infintesimale. Ant-Man and The Wasp parla molto di famiglia e lo fa in modo intelligente, alternando sentimento ad effetti speciali mai muscolari. C'è un richiamo ad Avengers: Infinity War (non staremo qui a spolierare nulla, ovviamente), ma qui la storia che ha sconvolto i fan platenati del franchise viene appena sfiorata. Il tutto è più intimo ma non per questo meno funzionale. Ci sono due supereroi che si divertono come pazzi a duellare nelle cucine dei ristoranti o a lanciarsi in folli inseguimenti stradali a bordo ai macchinine alte non più di tre centimetri. C'è un aspetto molto più ludico rispetto agli Avengers ma il divertimento è garantito.