Corriere dello Sport

LIVE

Giffoni Sport: Marco Nosotti parla della sua esperienza nel giornalismo sportivo

Marco Nosotti, firma e volto storico di Sky Sport che, oltre ad un passato da calciatore professionista, vanta una carriera come inviato al seguito della Nazionale e delle principali squadre italiane: a Giffoni Sport brilla la sua presenza. 

Brilla a Giffoni Sport anche la presenza di Marco Nosotti, firma e volto storico di Sky Sport. Marco, oltre ad un passato da calciatore professionista, vanta una carriera come inviato al seguito della Nazionale Azzurra e delle principali squadre italiane ed europee.

Marco Nosotti e la sua carriera da giornalista

Il giornalista ha iniziato parlando del suo lavoro e di cosa significare essere, oltre che fare, il giornalista: "Fare giornalismo è un sogno. Ormai so cosa significa fare questo lavoro. Non è solo una corsa alla notizia, un arrivare prima degli altri. Il mio mestiere produce positività. La nostra gente ha la passione: siamo disposti a sacrificare quello che abbiamo pur di raccontare. Perché il giornalismo è questo, raccontare. Funziona come qui a Giffoni, quando c'è un sogno si prova a metterlo in piedi. Visione, sogno, passione, lavoro, il darsi. Questo è giornalismo. Quando una di queste cose manca, è una mancanza umana e non solo professionale. Le emozioni, qualunque esse siano, vanno lasciate andare. Scoprirsi più fragili, più vulnerabili, non è sempre negativo". 

Sul prossimo campionato di Serie B e la Salernitana, Nosotti ha dichiarato: "Io spero che la Salernitana possa fare del suo meglio, perché l'Arechi pieno è sempre tanta roba. Io c'ero il giorno della promozione, è stato emozionante". 

Poi, sull'occasione di venire a Giffoni: "Io spero che questo possa essere il giusto spunto per parlare e far vedere film sportivi. È interessante poter mostrare questo lavoro e questo modo di raccontare". 

Nosotti ha poi iniziato a rispondere alle domande degli Sport Ambassador: "Al giorno d'oggi siete in tanti e, nonostante abbiate più opportunità, ci sono molte più occasioni per venire sfruttati. Io ho iniziato in campo, ho capito dopo di voler sfruttare i nuovi elementi che erano i giornali e la radio, e da cosa nacque cosa. All'inizio bisogna cimentarsi in tutto e capire cosa si sa e cosa non si sa fare. Questo è un mestiere che ti insegna il rigore e il senso della responsabilità. Io facevo il portiere proprio perché avevo la forza mentale di assumermi delle responsabilità. Dico sempre a mio figlio di trovare la sua passione e viversela di conseguenza, perché è davvero bello quando ci si riesce. A chi vuole fare questo lavoro ricordo solo una cosa: in quel momento, qualsiasi cosa succeda, siete testimoni di un grande evento. Perché lo sport unisce. Le tecniche sono solo secondarie". 

Corriere dello Sport in abbonamento

Insieme per passione, scegli come

Abbonati all'edizione digitale del giornale. Partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi