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Moto GP Esport Championship: gli italiani e il rapporto con i genitori

In attesa della semifinale del 7 Settembre, i giocatori italiani raccontano le considerazioni dei loro genitori sul movimento eSports e sull'evento live.

Mancano ormai poche ore all'inizio della prima semifinale della MotoGP Esport Series. A Misano cinque nostri connazionali stanno per sfidare i migiori giocatori internazionali per ottenere un posto in finale. Abbiamo iniziato a conoscerli meglio qualche giorno fa: adesso proseguiamo per capire il loro rapporto con i genitori e la scelta di diventare un giocatore professionista.

Ivan Avella: “I miei genitori non sono mai stati entusiasti di vedermi giocare alla Playstation, però chiaramente ora che sono consapevoli che giocare ai videogiochi può offrire sbocchi lavorativi e che io ne sono capace nel mio settore, mi appoggiano in tutto e per tutto facendo anche dei bei sacrifici, che apprezzo tantissimo. Se sono a Misano un buon 30% è loro.”

Lorenzo Daretti: “Parlando con mio padre a riguardo, ha espresso un parere favorevole agli eventi live organizzati dal settore eSport! Queste nuove realtà sono ormai divenute già da qualche anno una consolidata certezza e in continua crescita! E proprio per questo lo sviluppo e l'aumento degli eventi live porteranno a una diffusa globalizzazione di questa nuova realtà sportiva. Parlando di MotoGP eSport stiamo assistendo ad una continua evoluzione organizzativa: quest'anno dopo le qualificazioni online ci saranno due semifinali live e la finalissima a Valencia.”

Andrea Saveri: “I miei genitori sono molto contenti del fatto che mi sono qualificato per questa Semifinale eSport di MotoGP; in particolare mio padre, che essendo anche lui un grande appassionato non vede l’ora di andare a Misano. Anche loro stanno capendo sempre di più cosa sono gli eSports e si rendono conto che da un semplice gioco si sta passando a qualcosa di molto più grande. Per me sarà la prima volta ad un evento live, quindi sarà una nuova esperienza. Sia io che i miei genitori siamo davvero curiosi di come sarà organizzato e facciamo il conto alla rovescia per il 7 settembre.”

Davide La Morgia: “Un anno e mezzo fa, nessuno in famiglia, compreso il sottoscritto, era al corrente di cosa fosse l'eSport. Dopo la qualificazione dell'anno scorso è stato visto di buon occhio grazie alla possibilità di andare ad un evento reale ed esclusivo come un Gran Premio a giocarsi premi e titolo.”

Luigi Attruia: “Inizialmente i miei genitori erano molto scettici e non credevano possibile che bastasse giocare a un videogame per ottenere tutto ciò, ma dopo aver visto la realtà dei fatti sono rimasti molto affascinati da questo mondo e dà allora non fanno altro che incoraggiarmi. Il loro supporto durante la fase di qualificazione è stato determinante e mi ha dato quella carica in più che serviva per dare il massimo e riuscire ad accedere alla prima semifinale del campionato. Pertanto se oggi sono qui, lo devo anche a loro!”

Servizio a cura di GEC - Giochi Elettronici Competitivi

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