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Grid Legends, la recensione: divertimento al primo posto

Il nuovo gioco di macchine di  EA e Codemasters sente l'influenza del nuovo modo di raccontare il motorsport inaugurato dalla serie Netflix Drive to Survive

Su una cosa tutti gli appassionati di corse di automobili sono d’accordo: dopo Drive to Survive il racing non è più stato lo stesso, nel bene e nel male. La serie Netflix che racconta le rivalità e le difficoltà di alcuni team di Formula 1 non solo ha quasi raddoppiato i fan del motorsport più popolare del pianeta ma ha anche dimostrato che è possibile sviluppare una narrazione avvincente partendo da 20 macchine che girano in tondo in un circuito (sono un fan io stesso ma dobbiamo ammettere che un profano tende a riassumere così ogni corsa automobilistica). Grid Legends, il nuovo gioco di simulazione automobilistica di Codemasters e EA, mette in pratica questa lezione reduce delle ottime recensioni che ha ricevuto Formula 1 2021 e la sua ottima modalità storia.

Grid Legends abbraccia il live action

O lo ami o lo odi ma il live action nei videogiochi sta diventando sempre più popolare. Al posto di spendere decine di migliaia di dollari per creare in digitale persone e ambienti fotorealistici, alcuni studi hanno deciso di assumere dei veri e propri attori e costruire dei set per creare un’esperienza più cinematica. Grid Legends ha un cast di 7 personaggi principali (8 se consideriamo il giocatore) che Codemasters ha ben gestito per raccontare una classica storia di rivalità in pista, di ascesa dei nuovi arrivati e di scontro tra il team pieno di soldi che vince sempre e il piccolo team pieno di talento. Qui si concretizza il matrimonio tra l’approccio di Netflix e il videogioco: nella modalità storia quasi tutte le corse sono precedute da delle “interviste” in stile  documentario al proprio team principal, ai propri rivali, al proprio meccanico e al proprio compagno di scuderia che raccontano le emozioni, i dubbi, le preoccupazioni e le gioie del circuito delle auto da turismo. Ogni segmento live action dura al massimo 2 minuti e ogni corsa non supera i 10 minuti di lunghezza, questo, unito alla ripartizione in 36 episodi, rende GRID Legends il maestro del casual racing. Con un investimento minimo di tempo, infatti, è possibile godersi una storia avvincente (non aspettatevi rivoluzioni, i cliché non mancano) che in 10 ore circa vi farà provare tutti i formati, le vetture e le piste del gioco che poi potrete approfondire nella modalità carriera.

Il nuovo Grid è fedele alla sua storia

Quella di GRID è una saga storica, iniziata nel 1997 con il nome di Toca, che da quasi 25 anni è lo standard per quanto riguarda la simulazione delle auto da turismo (GT). Codemasters si è data da fare per restare fedele alle sue radici ma dopo l’acquisizione di EA sono state apportate alcune modifiche alla formula classica. È un destino comune a molti titoli e franchise: essere acquisiti da un grosso publisher vuol dire avere più risorse ma anche essere obbligati ad ampliare il proprio pubblico. GRID Legends usa la sua modalità storia per attirare i giocatori più casual (e secondo me ci riuscirà molto bene) restando fedele alle sue radici simulative perché una volta avviata la modalità carriera ci sarete solo voi, la vostra auto e le vostre abilità. Mi è molto piaciuta l’introduzione delle corse con le auto elettriche e di alcune meccaniche tipiche della formula E. Se in una determinata curva del circuito sceglierete la linea più lenta e svantaggiosa, infatti, sbloccherete un boost diviso in 3 sezioni da usare per sorpassare o recuperare distanza sui rettilinei. Ho apprezzato anche l’introduzione dei camion e delle rampe per il salto: dopo ore a contare i millimetri sull’apice di ogni curva è molto piacevole una sana dose di ignoranza con enormi fuoristrada americani che rimbalzano e ballonzolano.  Si riconferma noiosissima e assolutamente inadatta al pubblico europeo l’introduzione della Nascar. Anche solo 4 giri di quell’inutile ovale sono capaci di uccidere tutto il divertimento di un’intera sessione di gioco. Nono mancano anche le sezioni dedicate alle auto a ruote scoperte e alle GT, perfette in tutte le sensazioni che trasmettono.

La grafica poteva essere migliore

Se la qualità del modello di guida è di molto superiore rispetto a Grid del 2019, lo stesso, purtroppo, non si può dire della grafica.  Le auto sono molto dettagliate (non al livello di Forza Horizon 5) ma i circuiti sono popolati da npc senza volto e con file e file di palazzi squadrati.  Qual è il punto di immaginare impossibili circuiti cittadini nelle grandi capitali del mondo se poi mentre sfreccio non vedo nemmeno un monumento iconico? La mia prova è stata una Xbox Series X e devo ammettere che se l’interno di ogni macchina è ben fatto (mi ha particolarmente stupito la texture dei guanti) gli esterni lasciano davvero a desiderare perché gli ambienti cittadini non hanno personalità e sembrano tutti uguali. L’unico bug che è importante segnalare, soprattutto per i novizi, è che la racing line (la linea sul tracciato che suggerisce traiettoria e velocità ottimali) ogni tanto sparisce quindi tenete gli occhi aperti. I “riavvolgi” sono tornati (potete letteralmente tornare indietro nel tempo per correggere una manovra sbagliata) ma sono solo 3 per ogni corsa quindi usateli con parsimonia.

Grid non dimentica i sim racer

Tutte le osservazioni e le note fatte fino ad ora avevano un solo obiettivo: descrivere questo gioco a un non appassionato, a un curioso o a un novizio del mondo delle corse che si sta chiedendo se Grid Legends va bene per lui. Ora è tempo di rispondere a un’altra domanda: è un buon simulatore? Per rispondere dovrò analizzarlo a fondo quindi i novizi mi perdoneranno i tecnicismi ma la fan base di questa serie è talmente dedita e appassionata che merita una risposta chiara ai loro dubbi. La risposta è sì perché il comparto tecnico è eccellente. Ogni veicolo ha una sua identità, la simulazione delle condizioni atmosferiche è realistica e moltissime parti di ogni vettura sono personalizzabili. Rispetto a Grid 2019 la fisica è molto più realistica, soprattutto nella gestione delle collisioni e delle loro conseguenze, e in generale il titolo ha un’anima più rifinita se si tralascia il comparto grafico che per gli amanti della simulazione non è la priorità. Difficilmente diventerà un eSport come il titolo dedicato alla Formula 1 ma questo non vuol dire che non potrete divertirvi nelle gare online. Ho particolarmente apprezzato l’evoluzione dell’intelligenza artificiale dei compagni e il sistema delle nemesi: urtate troppe volte lo stesso corridore e lo farete davvero arrabbiare, anche lui inizierà a giocare sporco con sorpassi molto azzardati e qualche carezza al vostro paraurti posteriore.

Grid Legends: il verdetto

Grid Legends è perfetto per tutti gli amanti delle corse che vogliono un’esperienza videoludica accessibile, divertente e che richiede poco investimento a livello di tempo e concentrazione. La musica, le animazioni e gli scenari ricordano molto i titoli di arcade racing del passato e questo può essere un vantaggio o uno svantaggio enorme a seconda dell’esperienza che cercate. La competizione è fortissima, è  appena uscito Assetto Corsa Competizione per console (qui la nostra recensione) e Gran Turismo 7 è in arrivo a giorni. Il primo pensato e sviluppato per i sim racer e il secondo (esclusiva Sony) ideato proprio per quell’audience casual che anche GRID vuole attirare. Dalla sua il titolo EA-Codematers ha una varietà di competizioni ed eventi che ho visto solo in Forza Horizon 5 e una narrativa intrigante e avvincente. Nonostante la sua apparente banalità mi sento di consigliare la modalità storia a chi è alla ricerca di un’avventura nel mondo del racing e di consigliare il gioco a  tutti coloro che vogliono divertirsi con le corse di automobili senza pensare a quanto devono aggiustare la campanatura della loro Mazda RX8.

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