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Un videogioco ambientalista e meditativo: ecco la recensione di Under the Waves

Gli abissi non nascondono mostri marini o orrori del profondo ma solo l'avidità e la crudeltà dell'uomo.

Under the Waves è un videogioco che andrebbe fatto giocare come compito estivo tra il primo e il secondo anno di scuola superiore. Non è perfetto ma è un ottimo esempio di come è possibile usare il medium videoludico per affrontare temi generazionali come il cambiamento climatico, la giustizia ambientale e l'elaborazione del lutto. I giocatori, infatti, vestono i panni di Stan, un mantenitore di trivelle estrattive che di lavoro scende nelle profondità degli abissi per riparare i componenti rotti.

Under The Waves è prima di tutto un videogioco meditativo: ci sono degli enigmi da risolvere e qualche bug fastidioso ma trascorrerete la maggior parte del tempo nel vostro mini sottomarino o nuotando nelle profondità dell'oceano accompagnati dall'ottima musica progressive di Nicolas Bredin. Davanti a voi si staglierà un panorama conturbante fatto di fauna marina, caverne e piattaforme petrolifere da aggiustare. L'oceano, poi, è pieno di microplastiche e altri rifiuti, e Stan continua a chiedersi se con il suo lavoro stia prevenendo la prossima grande perdita di petrolio nell'oceano o arricchendo una multinazionale senza scrupoli e negligente nella tutela dell'ambiente.

Stan ha subito un gravissima perdita, la sua fuga nelle profondità serve anche a fuggire e a processare ciò che gli è successo. La vastità delle acque e la claustrofobia degli ambienti di lavoro dei manutentori subacquei fanno da scenografia allo struggente conflitto interiore di Stan, che potrete esplorare tramite delle telefonate con sua moglie e il suo capo. Non ci sono vere e proprie minacce in questo gioco, c'è solo il rischio di finire l'ossigeno o di danneggiare il mini sottomarino andando a sbattere contro le pareti: il nemico è l'indifferenza ecologica di una multinazionale.

Consigliamo vivamente di provare questo gioco con delle cuffie per apprezzare a pieno il suo potere isolante. Quando il protagonista è solo nelle profondità dell'oceano e nuota circondato dalla vita marina, vi sentirete davvero liberi, davvero coinvolti nel suo processo di meditazione e guarigione. Quando Stan atterra su una piattaforma o deve trascinarsi sui fondali, invece, vi sentirete oppressi e frustrati. Under The Waves è un gioco immersivo, in tutti i sensi. Vi sentirete coinvolti nella storia di Stan; sentirete la sua fatica nel combattere l'inquinamento e l'avidità; e vi alleggerirete insieme a lui dai problemi del quotidiano librandovi nelle profondità.

Il modo in cui il gioco affronta tematiche importanti senza mai diventare noioso dovrebbe fare da modello per chi vuole raccontare storie d'impatto attraverso i videogiochi. Secondo noi, Under the Waves merita un posto nei curricola scolastici anche perché dimostra quanto questo medium sia capace di accompagnare un individuo nel suo processo di crescita e sviluppo della consapevolezza. Che siate studenti delle superiori o lavoratori o pensionati, date una possibilità ad Under the Waves, ne uscirete più consapevoli.

- Di Riccardo Lichene

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