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F1, Ecclestone: «Questo è il Circus peggiore di sempre»

Il magnate britannico punta il dito contro la sua stessa creatura, incapace di offrire spettacolo: «Non porterei la mia famiglia a vedere un Gp»

ROMA - «Questa è la Formula 1 peggiore di sempre, non spenderei mai i miei soldi per portare la mia famiglia a vedere una gara». Nel giorno dei primi test stagionali Bernie Ecclestone, il boss della F1, è durissimo contro il Circus che si è ritrovato da oggi a Barcellona in vista del Mondiale al via il prossimo 20 marzo. «La maggior parte dei partecipanti pensa solo a quello che è bene per loro nel breve periodo e il lungo termine per la maggior parte di queste persone sono due o tre gare. Il risultato è che la F1 è peggio di come sia mai stata». Ecclestone poi punta il dito contro  Mercedes e Ferrari, che - secondo il magnate britannico - stanno operando un vero e proprio cartello esercitando un diritto di veto che è stato loro riconosciuto. Servono poi gare più competitive visto che «la macchina in pole sarà quella di Hamilton che farà gara contro un'altra Mercedes». Ecclestone parla anche di Schumacher: «Andarlo a trovare è l'ultima cosa che vorrei fare perché le persone mi piace ricordarle vive e in salute. Voglio vederlo ma solo quando possiamo parlare faccia a faccia». Infine una frecciata al presidente della Fia Jean Todt. «Sta facendo un ottimo lavoro per la sicurezza stradale, viaggia nel mondo, incontra persone - ha spiegato - Forse dovrebbe lasciare la responsabilità per la F.1 a qualcun altro, ho intenzione di parlargliene».

BRIATORE CRITICA Sulla stessa lunghezza d'onda anche Flavio Briatore: l'ex team manager della Renault più volte ha espresso il suo pensiero, molto simile a quelle di Ecclestone: «Questa Formula Uno è una piattaforma rotta, un modello di business rotto. Uno dei più grandi problemi - ribadisce - é che non ha più appeal verso gli spettatori. Più aumenti i budget, più aumenti la tecnologia, più hai gare che non sono interessanti - spiega ai microfoni de 'La Politica nel Pallone' su Gr Parlamento - Ci sono divari tecnici incredibili, non pensano alla F1 come gara ma come sviluppo. Il motore e' un esercizio tecnico e la Formula Uno ormai non interessa più allo spettatore ma va per una strada che non e' quella dello spettacolo, dei gladiatori, è un campionato del mondo degli ingegneri». Di conseguenza, ragiona Briatore, è normale che al giorno d'oggi ci sia carenza di grandi piloti: «Ai tempi nostri almeno 10-12 piloti erano riconoscibili, oggi, levati 2-3, vanno in un ristorante e nessuno li riconosce più. Non c'è la star e si è perso anche il glamour. Bisogna tornare indietro in certe cose e fare in modo che siano i piloti a decidere chi vince e chi perde».

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