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F1, Brawn: «Via dalla Mercedes per Lauda e Wolff»

L'ingegnere britannico, nella biografia di prossima uscita, svela i motivi dell'addio alla scuderia tedesca: «Non mi fidavo dei loro atteggiamenti»

ROMA - Abbandonò la Mercedes nel 2013 perché non aveva fiducia in Toto Wolff e Niki Lauda. È la confessione di Ross Brawn, ingegnere britannico con una lunghissima e vincente esperienza in Formula 1. Così Brawn parla del suo addio alla scuderia tedesca, nelle pagine di «Total Competition», biografia scritta assieme al giornalista sportivo Adam Parr, in uscita il prossimo 3 novembre. «Successe che mi obbligarono a lavorare con gente di cui non mi fidavo. Per me era impossibile sapere cosa avevano in mente perché Lauda mi diceva una cosa in privato e poi in pubblico ne affermava un'altra».

FATTORE LOWE La scintilla che fece scattare l'addio, dice ancora Brawn, fu l'arrivo di Paddy Lowe a sua insaputa: «Ne parlai con Wolff e Lauda, ma il risultato fu che ognuno dei due scaricava la colpa sull'altro - prosegue -  Mi dimostrarono così che non potevo fidarmi di loro, che non potevo avere nessun futuro con persone del genere. Fu la prima volta che mi successe una cosa del genere con i piani alti di una scuderia».

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