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F1, Charey: «Con Ecclestone questo sport era rimasto indietro»

AP
Il nuovo boss del Circus accusa l'atteggiamento troppo conservativo di Big Bernie: «Diceva troppo spesso "no". Noi siamo aperti alle nuove idee»

ROMA - La Formula 1 non è progredita rispetto ad altri sport a causa dell’atteggiamento conservatore di Bernie Ecclestone. È quanto ha spiegato in un’intervista alla Press Association Chase Carey, nuovo boss della F1. «Molte cose non sono state fatte quando ce n’era bisogno. È come se le potenzialità di questo sport non fossero state sfruttate a pieno negli ultimi cinque o sei anni - ha detto Carey - Io invece voglio dire molte volte “sì” alle nuove proposte. Che senso ha avere un’idea se poi la risposta a qualsiasi domanda è “no”? È un atteggiamento frustrante. Ma tutti facciamo degli sbagli e bisogna rendere merito a Ecclestone per aver venduto un business rilevato decenni fa e averlo venduto a otto miliardi di dollari».

PROGRAMMAZIONE Secondo Carey, quello che è mancato alla gestione Ecclestone è stato il marketing e la programmazione a lungo termine: «Per il marketing non si faceva nulla - ha aggiunto  - Bernie, poi, era sempre molto concentrato sul breve periodo, noi invece pensiamo più in là. Ci interessa dove sarà questo sport tra tre anni - ha proseguito - Noi faremo molte cose e per alcune di queste ci vorrà del tempo. Ad esempio i nuovi motori: è una decisione che richiede pazienza, perché se la si prende troppo in fretta si fanno più danni che altro».

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