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Binotto e la parola che fa sperare la Ferrari

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Il team principal della Rossa: "A Città del Messico potremmo provare a vincere"

Nessun azzardo, ma rischio calcolato. E’ il messaggio che la Ferrari manda ai naviganti il giorno dopo il primo GP dell’anno (quindi diciamo pure del biennio) in cui le Rosse se la sono giocata alla pari con Mercedes e Red Bull. Un ritmo favorito dal fatto che si sia corso su gomme intermedie, ma ora non stiamo lì a sottilizzare.

La svolta della Rossa

Non c’era azzardo, spiegano, nell’aver provato a lasciar fuori Charles Leclerc sperando che potesse arrivare al traguardo sulle tele delle gomme con cui era partito. E tengono a precisarlo, quelli di Maranello, ché l’azzardo è lo spendere irrazionalmente gli ultimi risparmi nel gratta e vinci, qualcosa di cui la Ferrari ha avuto anche bisogno in momenti disperati, ma che fa parte del passato. Oggi non c’è più da montare gomme da rane nella speranza che piovano dal cielo: c’è una macchina che permette ai tecnici di provare fiducia e autostima, lavorando col mirino puntato sul futuro.

Binotto e la parola che fa sperare la Ferrari

Futuro di brevissimo termine: «Da qui alla fine dell’anno, Città del Messico è la pista che sulla carta potrebbe favorire il nostro pacchetto per provare a vincere», ha detto Mattia Binotto, dalla bocca del quale la parola “vincere”, sia pur declinata nel senso del tentativo, non usciva da un pezzo. Futuro di breve termine: «Il pacchetto è nettamente migliorato grazie all’evoluzione del motore elettrico, e ora togliere il terzo posto mondiale alla McLaren è un obiettivo nitido». Futuro di medio termine, il 2022, pertanto di lungo termine visto che quelle regole vigeranno almeno fino al 2025. Ecco perché il rischio calcolato – appunto – di perdere il podietto di Leclerc e relativi tre punti in più, per potersi giocare la possibilità di metter le mani sui venticinque della vittoria. Non è andato bene il tentativo ma ha funzionato l’atteggiamento nuovo della Ferrari, più sicura di sé stessa, conscia di poter contare non solo su una coppia di piloti eccezionale, ma anche su un mezzo motore di tutto rispetto. 

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