Ci sono notizie che si piangono, una di queste è arrivata ieri perché la cancellazione del Gran Premio di Imola è stato un duro colpo per tutto il mondo di appassionati della Formula 1. Si aspettava solo l’annuncio perché già qualche settimana fa, quando si è corso, si sapeva che sarebbe stato l’ultimo. Vince Max Verstappen in attesa che l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari possa tornare perché la pista non è solo un circuito, ma un tempio dello sport e dei motori in particolare. Sarà sostituito da Madrid il prossimo anno (nel weekend dell’11-13 settembre) con un calendario che prenderà il via l’8 marzo 2026 in Australia e si concluderà il 6 dicembre ad Abu Dhabi.
La storia di un circuito senza tempo
Impossibile a questo punto non riavvolgere il nastro alla storia di un gran premio che nel ’94 si è anche trasformato in una cattedrale con tanto di martire. Su quelle curve, infatti, scompare tragicamente Ayrton Senna, ma non solo perché è dove anche la Ferrari ha messo in scena alcune delle sue vittorie più grandi, nonostante l’ultimo pilota in Rossa a vincerci sia stato un certo Michael Schumacher, poi più nessuno del Cavallino. La curva del Tamburello, la Rivazza, la Tosa, la Piratella, le Acque Minerali, la Villeneuve, la Variante Alta: non sono nomi, sono cicatrici e carezze di un amore che dura da decenni. Di aneddoti se ne potrebbero raccontare a centinaia, ma uno lo svela in tempi non sospetti anche l’ex inviato Rai, Ezio Zermiani, e come ha protagonista ha Nelson Piquet. Nel 1987 durante le prove va a sbattere nella curva del Tamburello, finendo in ospedale, un fatto che lo obbliga a saltare la gara. Dopo una notte, che racconta aver passato in allegria passata tra spaghetti aglio, olio e peperoncino, la mattina chiede al giornalista come potesse salutare e ringraziare il pubblico. Vinee così organizzato un giro di saluto in diretta mondiale la mattina prima della gara su una Ducati Paso 750, accompagnato dalla ola del pubblico e dal brano”O que será que será”. Ecco, dire oggi cosa ne sarà di Imola è difficile. Sicuramente resterà nel cuore degli appassionati che si augurano anche uno scenario stile Califano. “Non escludo il ritorno”.