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Ferrari, è sempre più caos: le polemiche di Hamilton e le tentazioni di Leclerc. In Canada la resa dei conti

Il Gp di Montreal come prova di appello, anche per Vasseur

Alla ricerca del vero Hamilton, ma soprattutto di speranze per non dover buttare via l'ennesima stagione dei rimpianti. La Ferrari nel Gp di Canada, a Montreal, si gioca praticamente tutto e spera di ritrovare una pace sempre più incrinata dai suoi protagonisti.  Nessuno, alla vigilia del mondiale 2025, poteva immaginare che i primi mesi in rosso per il talento di Stevenage potessero essere così travagliati. L’ex Mercedes sta subendo la scarsa competitività della SF-25, non trovando un compromesso per portare il mezzo al limite.  La Ferrari SF-25  non si adatta alle caratteristiche dell’inglese che sta perdendo la pazienza. È dura d'altronde riporre nel cassetto l’obiettivo dichiarato alla vigilia del mondiale, a maggior ragione per il britannico che sognava la gloria.In un certo senso, il sette volte campione del mondo di F1 si sente tradito: il Cavallino Rampante ha disatteso il livello di competitività che aveva convinto il quarantenne a lasciare Mercedes dopo dodici lunghe stagioni. Un progetto a lungo termine non era nella testa di Lewis che non fa nulla per nascondere il disappunto.

Leclerc, polemiche e tentazioni

A riaccendere il dibattito interno alla Scuderia ci ha pensato anche Juan Pablo Montoya, che con le sue dichiarazioni ha puntato il dito contro un nodo strategico sempre più evidente: la compatibilità tra il progetto tecnico e lo stile di guida di Charles Leclerc. Le vetture che rispondono alle preferenze del monegasco, per quanto veloci, tendono a essere vincenti in singole occasioni, ma difficilmente permettono di lottare per un campionato intero – ha detto Montoya, sintetizzando il grande dilemma che grava sul muretto Ferrari. Secondo l’ex pilota colombiano, la squadra deve interrogarsi su quale pilota debba diventare il perno attorno a cui costruire la vettura del futuro e questo non è Leclerc. Il suo talento è fuori discussione, ma negli anni ha faticato a trovare continuità e soprattutto a trasformare il potenziale in titoli. Il messaggio di Montoya è chiaro: se Ferrari intende ambire al titolo nel 2026, dovrà riflettere a fondo su quale profilo rappresenti la miglior base di sviluppo. E se Leclerc, al netto delle sue qualità, non riesce a fare quel salto in avanti atteso da anni, anche la Scuderia potrebbe dover fare un passo indietro e ricalibrare tutto su Hamilton. Questo Leclerc lo ha capito ma ha rigettato le voci di un addio.  “Non c’è assolutamente nulla. Zero possibilità che lasci la Ferrari”, ha dichiarato Leclerc, chiudendo ogni spiraglio a un possibile cambio di casacca. “Credo nel progetto Ferrari, credo in ciò che progetta Vasseur e resto qui”, ha aggiunto. Ma lo stesso Vasseur è sotto esame, già in Canada. 

Montreal, circuito amico di Lewis

  Montreal e il circuito "cittadino" intitolato a Gilles Villeneuve non sorridono più di tanto alla Ferrari, almeno in tempi recenti. Chiuda l'epopea-Schumacher (sei vittorie in otto anni dal 1997 al 2004), la Rossa ha occhieggiato una sola volta dal gradino più alto del podio: nel 2018 con Sebastian Vettel. Per la Ferrari c'è insomma una tradizione vincente da provare a riprendere soprattutto grazie alla cabala Hamilton.  Il Gran Premio del Canada, infatti, è un luogo speciale per il sette volte campione del mondo. Qui ha vinto il suo primo Gran Premio in carriera, iniziando un’epica quanto inattesa battaglia interna con Fernando Alonso, in una stagione davvero assurda che si è conclusa con il titolo piloti per Kimi Raikkonen.

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