Alla vigilia del GP Canada piove sulla Ferrari, e non sono petali di rosa. L’opinione pubblica non abbocca più ai calci lunghi di Fred Vasseur pur di tirare palla avanti e prendere tempo, rinunciando a un’assunzione di responsabilità: il team principal è oggi per tutti in discussione, come da tempo ci diciamo su queste pagine e su quelle del settimanale Autosprint. Il problema alla Ferrari si manifesta con la mancanza di risultati ma è più profondo, perché passa attraverso una mancanza di realismo - stucchevoli giochini numerici sui decimi si trascinano da mesi - e infine in una carenza della cultura, manifestatasi a inizio stagione con annunci roboanti. Chiedersi se valga la pena insistere a sviluppare la SF-25 o concentrarsi sul progetto 2026 equivale a schivare il vero problema: cos’è oggi la Scuderia? Si pensa davvero che lo stesso management, la stessa formazione, la stessa organizzazione e gli stessi sistemi di lavoro che hanno prodotto il flop del 2025, possano portare al titolo nel 2026?
Il futuro di Vasseur e quello che succederà in Ferrari
È dunque chiaro e giusto che Vasseur - contratto in scadenza a fine stagione - sia in discussione. Ha avuto carta bianca e nella prima fase del 2023 chiese espressamente al presidente Elkann di poter operare senza vincoli, e in particolare di non dover sottostare troppo alle regole del Ferrari Leadership Team, gruppo dei pochi manager responsabili delle grandi aree (sono meno di dieci) e tenuti a riportare a Vigna. Sicché ora l’a.d. assieme a Elkann tira una riga e presenta il conto. In un contratto triennale concesso a un team principal si presume che il primo anno serva per modificare - la Ferrari partiva dal secondo posto del 2022, non certo da zero -, il secondo per gestire e il terzo per portare risultati. Che non sono arrivati.
Hamilton all'oscuro
In tanto caos un nuovo caso monta attorno a Lewis Hamilton, inevitabilmente riguardando Vasseur. Non parliamo dei risultati del pluri-campione che non arrivano, della sua incapacità di indirizzare la squadra, della sua frustrazione, ma del problema che lo ha rallentato nel finale del GP di Spagna, spingendolo poi nelle interviste a fare quasi scena muta. Vasseur al Montmelò aveva dichiarato che i piloti avessero avuto due problemi diversi, precisando: «Non diremo quali». Uno ve lo sveliamo noi: sulla Rossa di Hamilton due modifiche relative alle altezze da terra erano state apportate a sua insaputa. Avete letto bene: Lewis non ne sapeva nulla ed è stato informato solo a gara finita, prendendola molto male. Ecco il perché di quelle ripetute richieste di spiegazioni sul comportamento dell’auto in piena gara, cadute nel vuoto; ecco il perché di quell’uscita via radio «C’è qualcosa che non va in questa macchina, è la peggiore di sempre»; ecco il perché di tanta incredulità alle interviste: «Giornata terribile, non funzionava nulla». Ieri, peraltro, Hamilton ha difeso Vasseur su tutto il fronte.
Sospetti Fia sulla Ferrari di Leclerc
Oggi si riparte in Canada con le prove libere, alla faticosa ricerca di un qualche sprazzo di competitività, sempre aspettando la sospensione posteriore modificata per l’Austria o Silverstone. Intanto ieri la FIA ha comunicato di aver esaminato la Ferrari di Leclerc dopo il GP Spagna, per verificare che non vi fossero dispositivi irregolari in grado di creare una frenata asimmetrica sui due assi. Il tema sembrava superato dopo voci sorte all’inizio del 2024 sulla Red Bull di Verstappen: in ogni caso la Rossa numero 16 è risultata regolare.