Dall’esaltazione della 24 Ore di Le Mans al malcontento del Canada: sono le contraddizioni di una domenica a due facce per la Ferrari. Il Cavallino ha scritto un’altra pagina leggendaria nella classe Hypercar, aggiudicandosi per il terzo anno di fila la leggendaria corsa sul Circuit de la Sarthe, anche se stavolta con la “gialla” della AF Corse. Nemmeno il tempo di festeggiare, però, che a Montreal è andata in scena un’altra gara a dir poco opaca per Lewis Hamilton e Charles Leclerc, un deciso passo indietro rispetto alle buone sensazioni emerse dagli appuntamenti precedenti.
Ferrari, poker da urlo nel Wec
A Le Mans, appunto, la Ferrari ha centrato la terza meraviglia di fila. L’esperienza e la classe di Robert Kubica hanno preso per mano l’equipaggio della numero 83 del team clienti, composto dal cinese Ye Yifei e dal debuttante britannico Phil Hanson, conducendolo alla prima posizione. E bisogna sottolineare che, oltre a essere la terza vittoria consecutiva a Le Mans, il successo di ieri ha ribadito il dominio della Ferrari, che ha vinto tutte le prime quattro prove delle Hypercar. La classifica costruttori parla chiaro: la Ferrari è prima con 202 punti, mentre Toyota e Porsche sono lontane anni luce, rispettivamente a 91 e 80 punti. E proprio una Porsche, la numero 6, ha impedito, ieri, che si completasse un podio tutto rosso, chiudendo seconda davanti alle Ferrari numero 51 e 50, vincitrici a Le Mans, rispettivamente, nel 2023 e 2024. Un dominio che è il giusto premio per l’entusiasmo e il lavoro del team di Maranello dedicato all’endurance.
Hamilton e Leclerc, crescono i malumori
Ma se da una parte si festeggia, dall’altra si piange. In Canada, infatti, la Ferrari di Formula 1 ha fatto un brusco passo indietro rispetto ai due weekend precedenti, dove erano arrivati due podi di Leclerc. Stavolta, il monegasco ha chiuso quinto davanti a Hamilton, con i due alfieri del Cavallino che sono stati “aiutati” dalla follia di Lando Norris. Al di là del risultato, però, a preoccupare sono le costanti tensioni. Basti pensare al litigio di Leclerc con il muretto, con il pilota che insisteva per azzardare una sola sosta, dovendo infine cedere e seguire le indicazioni arrivate dal box. Eloquente, poi, la frase “è frustrante non avere la macchina per vincere”, che racchiude tutta la depressione e il malcontento di un pilota. E va peggio a Hamilton, rallentato da un problema sorto per aver investito una marmotta. Come se non bastasse, il britannico ha alimentato dubbi e speculazioni parlando di “cose sullo sfondo che stanno accadendo” ma di cui non può parlare, richiamando la necessità di “molti cambiamenti” in vista della prossima stagione. Da una parte splende il sole, dall’altra è in corso una tempesta che sembra senza fine: sono le contraddizioni di una Maranello a due facce.