Corriere dello Sport

LIVE

Clamoroso in Ferrari: enigma Vasseur, la Ferrari pensa a un supervisore

foto
Clamoroso in Ferrari: enigma Vasseur, la Ferrari pensa a un supervisore EPA
Il capo vacilla ma ha in mano i piani del 2026: Elkann vorrebbe riprodurre lo schema McLaren. Dopo l’occasione mancata di Silverstone, serve una decisione

L ’unico vero e grande elemento di razionalità è l’azzardo: solo così la Ferrari può provare - ovviamente spesso fallendo - a portare a casa un risultato. Un chiarissimo esempio: è inutile discutere sulle colpe di Charles Leclerc nel subitaneo cambio di gomme prima della partenza. Evidente che la scelta sia stata sbagliata, ma il punto è un altro: i piloti in Ferrari devono sempre inventarsi qualcosa - se del caso una mezza follia - per provare a stare davanti. Poi a Silverstone è finita male: con Charles nella Fossa delle Marianne (14º, «la macchina non stava in pista, rischiavo di andare a muro in ogni curva») e Hamilton giù dal podio («macchina instabile e senza bilanciamento, le strategie sono state imperfette»).

Le differenze

Il Cavallino doppiato dalla McLaren (460-222 nella classifica costruttori) ha però un enorme problema di base che è, prima che tecnico, di conduzione. Si dice date tempo a Fred Vasseur, giacché Jean Todt dovette attendere sei anni prima di vincere qualcosa (1993-1999), ma si dà per scontato che un francese valga l’altro, ignorando che: 1) Todt era indiscutibilmente un fenomeno, come poi avrebbe confermato alla testa della FIA; 2) aveva preso in mano una squadra in macerie e non seconda nel Mondiale; 3) assumeva sempre su di sé le responsabilità («se le cose non vanno la colpa è solo mia, sono pagato per questo e la Ferrari se lo ritiene può mandarmi via domani»).

Via senza uscita

Vasseur rappresenta una storia diversa: difende il suo ruolo (la SF-25 vale ma non esprime il potenziale) e punta il dito sui piloti, dopo aver parlato per mesi di decimini sfumati per via della sfortuna. Però così non si va da nessuna parte. Se n’è resa conto la linea di comando Elkann-Vigna, che però ora non sa come uscire dall’impasse. Il team principal ha contratto in scadenza e tocca decidere se confermarlo: non ha in mano le redini della squadra, indebolita anche dalle numerose partenze, ma sostituirlo vorrebbe pure dire ripartire dal foglio bianco, alla vigilia della rivoluzione tecnica 2026.

Supervisori

A Silverstone l’a.d. Benedetto Vigna ha detto che «stiamo parlando di futuro ma siamo a luglio, è presto, serve tempo per decidere». Ha fatto capire che la Ferrari stia cercando una soluzione. Intanto, negli ultimi GP Vasseur è stato marcato a uomo dall’azienda: a Montreal da Piero Ferrari, in Austria da Michele Antoniazzi (capo Risorse Umane), a Silverstone da Vigna. Oggi Elkann vorrebbe rendere permanente la guardiania nominando un supercapo che stia sopra Vasseur, di fatto riproducendo un assetto tipo McLaren (Brown-Stella) o Sauber (Binotto-Wheatley). Ma Fred non è tipo che accetti legacci come dimostrò già a inizio 2023, chiedendo ad Elkann piena operatività e mani libere dall’a.d. Vigna. Ottenne tutto. Dunque a questo punto il francese, fino a Imola a pieni poteri, è messo in discussione. I piloti sono ancora dalla sua parte - sperticatamente lo è Hamilton - e l’azienda no, ma Elkann sa anche che l’uomo, pur con contratto limitato al 2025, ha già in mano l’intero Risiko dei piani per il 2026. C’è un bel rebus da sciogliere.

Corriere dello Sport in abbonamento

Insieme per passione, scegli come

Abbonati all'edizione digitale del giornale. Partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi