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Ed ecco a voi… Pino Insegno

Da stasera fino al 19 maggio all'Olimpico per sostenere Medici Senza Frontiere

Al Teatro Olimpico Medici Senza Frontiere presenta “Ed ecco a voi… Pino Insegno”, in programma da stasera fino al 19 maggio. Si tratta di uno spettacolo il cui ricavato andrà a sostegno della più grande organizzazione medico governativa indipendente del mondo, al fine di promuoverne la formazione di personale medico specializzato.
Non è la prima volta che l’artista romano aderisce ad un’iniziativa del genere: lo scorso anno infatti era stato protagonista sul palco insieme a sua moglie Alessia Navarro nello spettacolo “Uno contro l’altro, praticamente Amore”, devolvendo anche in quest’occasione gli incassi a Medici Senza Frontiere. Quest’anno Pino Insegno con una punta di malinconia porta in scena la televisione del passato, quella composta da grandi artisti, attori e conduttori, quella che riusciva ancora a insegnare qualcosa ed era ancora popolata di professionisti. Il protagonista è un uomo che fa zapping in maniera abbastanza annoiata attraverso i vari programmi, quando, come per magia, viene catapultato all’interno del televisore e inizia così un viaggio tra i programmi anni ‘60, ’70 e ’80. I miti del passato, le celebri canzoni che hanno accompagnato un’intera generazione e i divertenti sceneggiati di allora riprendono vita.
«Io di quella televisione ho una nostalgia totale, è una televisione che non c’è più. Nonostante ci fosse una sola rete in bianco e nero, permetteva degli approfondimenti importanti sotto molti punti di vista: culturale, di cronaca, di spettacolo; insomma, era una televisione di contenuti» afferma Pino Insegno. «Poi io l’ho fatta quella televisione, non in bianco e nero ma comunque tanto tempo fa, dopo anni di gavetta teatrale: con il mio gruppo dell’Allegra Brigata fui chiamato a partecipare a due edizioni del Gino Bramieri show e siamo stati scelti direttamente da Garinei, Bramieri, Amurri e Verde. Per due anni abbiamo avuto la possibilità di lavorare a fianco a questi grandi autori e attori della televisione».
Di artisti in grado di reggere il paragone con di fuoriclasse del calibro di Walter Chiari, Paolo Panelli, Bice Valori, il Quartetto Cetra, Aldo Fabrizi, Nino Manfredi o Alberto Sordi effettivamente non ce ne sono più, ma a ricordare i loro tempi d’oro ci pensa Pino Insegno. Non rimane che andare a teatro e lasciarsi trasportare dalla magia di un mondo televisivo che sembra così lontano da quello di oggi, in cui la qualità era preferita alla quantità e da cui era ancora possibile trarre insegnamenti.

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