Una storia classica, di quelle che arriva dalla mitologia greca riadattata e trasferita ai giorni nostri dal lavoro di Carlo Buccirosso: è il Pomo della discordia in scena da oggi fino al 4 febbraio al Sala Umberto di Roma. 

«Doveva essere un giorno felice, si celebravano le nozze della dea del mare con un uomo bellissimo, e tutti gli dei erano venuti a festeggiare gli sposi, portando loro dei doni!...La sala del banchetto splendeva di mille luci e sulla tavola brillavano caraffe e coppe preziose, colme di nettare ed ambrosia, e tutti gli invitati erano felici e contenti… solo Eris, dea della discordia, non era stata invitata, ma nel bel mezzo del banchetto, arrivò, lanciò una mela d’oro sul tavolo imbandito e scappò via, creando dissapori e contrasti tra i tutti i presenti».

Lo spettacolo, proprio scritto e diretto dallo stesso Buccirosso, prende le mosse dalla mitologia e racconta di una famiglia benestante in festa per il compleanno di Achille, primogenito dei coniugi Tramontano. Ma la festa potrebbe essere turbata dal pomo troppo sporgente del festeggiato. Se a questo si aggiunge che Achille ha un rapporto burrascoso col padre Nicola, mentre mamma Angela lo difende sempre e comunque. In più Achille non si è ancora dichiarato gay e il suo compagno Cristian vaga per casa spacciandosi per il fidanzato di sua sorella Francesca. Ma queste sono solo alcuni degli intrecci e delle sottotrame che nasconde il Pomo della discordia.