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Nuoto, l'Italia vola al Mondiale. Il nutrizionista Di Tolla: "L'alimentazione è fondamentale"

Lavora con i nuotatori da sempre, è amico fraterno di Filippo Magnini e segue anche calciatori e calciatrici: Di Tolla ci racconta come arrivare al top a un appuntamento importante

L'oro di Paltrinieri, l'oro (con record del mondo) della 4x100 stile maschile: è partita a razzo l'Italia del nuoto ai Mondiali in vasca corta di Melbourne. Dopo un'estate ricca di successi, tra Mondiali e Europei a Roma, in vasca lunga, gli azzurri hanno ripreso da dove avevano finito. Segno di una nazionale che cresce, cresce bene e non lascia nulla al caso, alimentazione completa. Ne parliamo con Luca Di Tolla, nutrizionista storico di Filippo Magnini e impegnato a seguire a distanza, tra gli altri, Alberto Razzetti e Sara Franceschi.

Cosa comporta a livello alimentare, come differenze, un Mondiale in corta da uno in lunga?

"Da un punto di vista nutrizionale sostanzialmente non c'è differenza di fabbisogno energetico giornaliero se la competizione è in lunga o corta. Quello che chiaramente incide notevolmente (ma qui darei la parola ai tecnici) sono la partenza,la fase subacquea e la virata. La vasca corta è più veloce e dunque anche più tecnica: chi è più rapido allo stacco dai blocchi alla partenza si avvantaggia".

A Melbourne è estate, anche se non fa caldissimo: a livello energetico alimentare meglio o peggio?

"Sicuramente tra il gareggiare in estate anziché in inverno c'è differenza. Si deve tener conto di alcuni aspetti come l'astenia e la spossatezza determinata dalle alte temperature ed in quel caso si necessita di maggior supporto elettrolitico. Ovviamente il fabbisogno in inverno aumenta perché aumenta la termogenesi corporea in virtù delle basse temperature esterne. Da non sottovalutare il fuso orario di 10 ore che incide sul ritmo circadiano il quale regola anche la sensazione di fame e la digestione. Cambiare spesso l’orario dei pasti manda in confusione l' orologio biologico,che avrà anche più difficoltà a gestire un regolare ritmo sonno-veglia. Proprio per questo gli atleti arrivano almeno una settimana prima per potersi adattare a queste variazioni".

Giornata tipo di una finale: cosa mangiare prima e dopo?

"Fondamentale dare il giusto apporto energetico e al contempo cibi nutrienti e facilmente digeribili. Principalmente spazio ai carboidrati con quota proteica e lipidica ridotta nel pre gara anche per un discorso legato ai tempi di digestione gastrica che sono più lunghi rispetto ai carboidrati. Nel post gara cibi ad alto indice glicemico per ripristinare velocemente le scorte di glicogeno muscolare ed un mix perfetto di carboidrati, proteine e grassi. Se possibile meglio in forma liquida perché facilmente assimilabili".

Tra nuotatore e nuotatrice cambia molto come preparazione alimentare?

"Assolutamente sì. Chiaramente l'apporto nutrizionale viene calibrato previa anamnesi specifica (valutazione antropometrica, composizione corporea, dispendio energetico giornaliero, metabolismo basale, età, fisiologia, assetto ormonale etc...), tipi e ore di allenamento, stile praticato. Una donna presenta una percentuale di grasso maggiore rispetto all'uomo. Visto che la densità del grasso è minore di quella dell'acqua, consuma meno per galleggiare. Quindi, a parità di efficienza,una donna consuma all'incirca un 20-30% in meno. Quello che influisce maggiormente sul consumo calorico nel nuoto è l'efficienza della nuotata,lo stile utilizzato,la distanza percorsa".

Quale atleti segue in questo Mondiale?

"A Melbourne ci sono tra i miei atleti Alberto Razzetti e Sara Franceschi entrambi impegnati nei misti che ritengo siano dei ragazzi eccezionali, esemplari e "mentalizzati". Bello lavorare con chi ti segue alla lettera".

Lei segue anche ragazzi molto giovani: a che età consiglia, per chi fa sport, di affidarsi a un nutrizionista?

"Io credo fermamente che la nutrizione sia alla base di tutti coloro che fanno sport a prescindere dalla disciplina praticata. Investire sin da giovani su una sana e corretta alimentazione aiuta fortemente a crescere in maniera sana e a mantenere e migliorare il proprio stato di salute. Ovviamente vista la "deformazione professionale" direi quanto prima, ma se dovessi dare un consiglio non prima dei 12/13 anni a meno che non lo si faccia in maniera ludica".

Cosa proprio non mangiare durante una competizione importante?

"Ci sono dei cibi da bandire durante una competizione ovvero alcool, fritti, cibi processati, cibi industriali, pasti troppo elaborati che andrebbero ad incidere negativamente sull' apparato gastrointestinale e di conseguenza sulla performance sportiva dell' atleta stesso. Anche in questo caso bisogna mangiare responsabilmente".

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