"L'alimentazione è cruciale quando si affrontano sfide così impegnative". Parole e musica di Giancarlo Pedote, 48 anni, laurea in Filosofia e una passione senza limiti per il mare. La 'sfida così impegnativa' è in realà una missione quasi impossibile, l'avventura umana più coinvolgente per chi ama il mare e la vela. E' la Vendée Globe, ovvero una regata intorno al mondo in solitario, senza scalo e senza alcun tipo di assistenza. Giancarlo è da solo al timone di Prysmian, il suo Imoca da 18 metri, e davanti a sé l'oceano. E' partito da Les Sables-d'Olonne, in Francia, e lì tornerà dopo circa 45mila km in tre mesi, doppiando i tre capi leggendari di Buona Speranza, Leeuwin e Horn.
L'alimentazione, dicevamo. Affrontare una missione del genere comporta una preparazione fisica che non contempla errori. Proprio per approfondire questo aspetto abbiamo fatto a Giancarlo quattro domande che poi poi abbiamo rivolto anche a Marco Bianchi, esperto di alimentazione e influencer con un profilo Instagram molto seguito. A lui si è rivolto Pedote per avere qaualche consiglio utile prima di affrontare una sfida così estrema. Ne è nata un'amicizia virtuale sulla base di un approccio salutistico alla vita, inclusa l'alimentazione che non è solo nutrimento del corpo di uno sportivo, ma anche un legame con l'Italia da parte di una persona (Giancarlo) che vive in Francia ma che anche grazie al cibo resta aggrappato ai valori della tradizione nostrana.
Giancarlo, l'aspetto alimentare e pratico della cucina è uno degli aspetti più complicati della sfida che hai intrapreso: l'incognita di dover gestire eventuali difficoltà ti spaventa?
L’aspetto alimentare non mi spaventa per niente. Bisogna ascoltare molto il proprio corpo ed è lui che poi ci suggerisce le cose delle quali abbiamo bisogno e ci spinge verso alimenti e ci allontana da altri. In mare i miei gusti cambiano molto: di solito bevo uno o due caffè al giorno, quando esco con la barca invece non ne ho mai voglia. Idem con il pesce: in barca ne mangio poco se non tonno o acciughe o lo sgombro che mi ha consigliato Marco.
Ho visto il tuo divertente scambio di reel con Marco: quanto è importante la comunicazione social per promuovere la tua attività? Ti diverte usare questi struumenti o lo fai solo per necessità?
A me la comunicazione social piace molto e mi piace condividere le cose che faccio perché credo che sia un’esperienza da privilegiati. So che molti vorrebbero praticarla e invece per mille ragioni non riescono quindi cerco di estinguere il mio debito nei loro confronti cercando di fargli vivere tutte le emozioni che vivo io. E poi mi diverte perché mi ha permesso di conoscere tante persone interessanti come Marco. Non ci siamo mai incontrati fisicamente ma ci siamo visti solo in video tramite social...
Molte persone tendono a sottovalutare l'importanza di un'alimentazione sana durante delle sfide così impegnative come quella che hai deciso di affrontare te. In che percentuale l'aspetto alimentare è cruciale per gestire un giro del mondo a vela senza scalo?
E’ importantissimo l’aspetto alimentare perché una buona alimentazione ti permette di non ammalarti e resistere al freddo dei mari del Sud, a non avere crampi muscolari o di addormentarti serenamente e riposare bene. Bisogna evitare di farsi un bisteccone nel momento sbagliato. Ogni sostanza ha delle conseguenze dal momento in cui la ingeriamo. Sapersi orientare e soprattutto conoscere bene gli alimenti ti aiuta tantissimo durante esperienze come questa.
In un'intervista che hai fatto al Corriere dello Sport-Stadio un paio di giorni fa hai confessato che ti mancherà la mozzarella di bufala (che hai citato anche nel video). E' il tuo alimento preferito in assoluto? E quando tornerai hai già intenzione di farti una bella abbuffata?
La mozzarella è uno dei miei alimenti preferiti durante i periodi di caldo estremo e mi mancherà anche a bordo. A me non piacciono le abbuffate e quando arriverò a gennaio farà freddo: non sarà quello il momento in cui il mio corpo cercherà la mozzarella. Prometto però che nella prossima estate mi farò una super mangiata di mozzarelle di bufala in un buon caseificio del sud Italia. Anzi, a dire la verità ce n'è uno molto famoso che mi ha già invitato e non vedo l'ora di andarci!
Marco Bianchi, la sfida che ti ha proposto Giancarlo non era delle più facili. Ci sono altri consigli - oltre a quelli che gli hai dato in reel su Instagram diventato virale - che ti senti di dare a chi affronta dei viaggi così lunghi in solitario?
Tra i consigli c’è quello di cercare di organizzare il viaggio mentalmente dal punto di vista dei propri giorni di esterna: in ogni pasto dovrebbero essere presenti carboidrati, proteine, grassi, vitamine. Organizzare una spesa meticolosa e attenta per ogni giornata, cercando di variare e ottimizzare le proprie preparazioni, è un aspetto cruciale.
Ogni sport ha una sua alimentazione: quali sono i tre alimenti che non dovrebbero mai mancare sulla tavola di uno sportivo?
I carboidrati, ovvero la famosa benzina a lento rilascio, poi degli zuccheri semplici e dei grassi buoni. Questi sono gli ingredienti base. Poi ovviamente il muscolo deve essere mantenuto tonico e quindi la quota proteica è fondamentale. La scienza ci ha dimostrato che bisogna saper variare la fonte proteica prediligendo quella vegetale che è molto nutriente, se ben combinata.
Quanto è importante la comunicazione social per una corretta alimentazione? Secondo te l'educazione alimentare è migliorata grazie all'utilizzo di Instagram e simili? Oggi i ragazzi mangiano meglio o peggio di una generazione fa?
Mangiano peggio ma si fanno più domande e questa è una cosa molto importante perché la consapevolezza porta - di solito - ad essere delle persone migliori. Quindi informandosi si ha poi la chiave di volta per essere più consapevoli e virtuosi. I social aiutano in questo perché ci permettono di poter azionare il tasto della valutazione e porsi la domanda se è vero o no quello che sto leggendo o guardando. Porsi la domanda è già un qualcosa di fondamentale.
Quando Giancarlo avrà terminato la sua impresa e vi ritroverete una sera a cena, cosa vi cucinerete per festeggiare?
Assolutamente sì, non vedo l’ora che Giancarlo termini questa impresa per ospitarlo al Torrazzo così almeno potrà conoscere la realtà piacentina che ha permesso di rilassarmi quest’ultimo anno e mezzo. Conoscere un mondo, il mio, che è la cucina vegetale che mi rispecchia e che gli ho raccontato per affrontare al meglio questa avventura che sta vivendo in mare.