MISANO - Valentino Rossi a 360 gradi prima del Gp di San Marino. Il Dottore ha parlato del suo rapporto con questo Gp, di quello con la sua famiglia e con il suo compagno di squadra e del suo passato in una lunga intervista concessa al giornalista Ernest Riveras per Movistar Tv. Innanzitutto Valentino fa chiarezza sulle frasi degli scorsi giorni relative al periodo trascorso in Ducati, secondo le quali per il Dottore fu un errore decidere di correre con la scuderia italiana. «La mia risposta era inserita in un contesto più largo. In un certo senso non ho nessun rimpianto per essere andato lì, perché era una grande sfida - spiega il pilota di Tavullia - se avessi vinto in Ducati sarebbe stata una grande cosa, perché un pilota italiano avrebbe vinto su una moto italiana. È vero, magari fu un errore perché non ho vinto e se fossi rimasto im Yamaha forse ci sarei riuscito, provando pure a lottare per il titolo. Se tornassi indietro però, lo rifarei».
ERRORE MURO Poi Rossi analizza anche un altro errore del suo passato e ritiene che fu uno sbaglio il muro che lo divideva nei box da Jorge Lorenzo nel 2008. «Non lo rifarei perchè non è servito a niente e i dati passavano lo stesso - spiega il Dottore - ma è stato un mio errore. Perchè forte delle vittorie ottenute dopo anni di digliuno, pensavo che la Yamaha con me si sarebbe mostrata piú riconoscente, senza mettermi un pilota forte come Lorenzo nel box. Ma a mente fredda, ti dico che la Yamaha ha fatto bene e aveva ragione: perchè è giusto che un team ufficiale così importante avesse due piloti in grado di vincere. Poi negli anni il mio rapporto con Jorge è migliorato: il primo anno lui ha imparato tanto da me, in questi ultimi anni invece sto imparando io molto da lui».
MARQUEZ Una domanda sullo strapotere di Marc Marquez è lo spunto per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. «La Honda va molto forte, probabilmente è la miglior moto in questo momento. Ma in ogni caso è Marc che sta facendo la differenza. Proprio come succedeva a me: anche allora la Honda era la moto migliore e ce l’avevano anche Gibernau, Biaggi, il mio compagno di squadra Hayden, Ukawa, etc... Ma non so perchè, dicevano che io vincevo solo perchè avevo qualla Honda; per questo ho deciso di andare alla Yamaha: credo di aver dimostrato che vincevo perchè ero il piú forte».
SAN MARINO Nonostante Rossi sia affezionatissimo al circuito di Misano, perché è nato e cresciuto a pochi chilometri da qui, ammette che è difficile correre il Gp di San Marino: «Da una parte è anche molto bello: magari dopo quest’intervista posso lasciare il circuito e andare a casa a mangiare, ed è una bella comoditá. Ma ci sono anche tanti amici e i familiari che vogliono venire a vedere la gara e allora devi saper gestire bene la situazione». E quindi Valentino spende qualche parola anche per la sua famiglia: «Graziano (il padre, ndr) quest’anno è venuto a meno gare, ma è sempre presente quando puó. Parliamo spesso di cose tecniche “fra virgolette”: mi spiega come mai a volte vado bene o qual è il motivo per cui altre non sono riuscito a stare davanti». Se Rossi apprezza i consigli del papà, va un po’ meno bene con la mamma: «Non viene sempre, ma va bene così: perchè quando c’è lei è sempre tesa e mi mette pressione. Lei pensa di capire molto di moto; mi parla dello pneumatico anteriore, della messa a punto, di che linea tenere in una curva e io le rispondo ‘sì, mamma, va bene’».
PREPARATIVI Valentino è cresciuto, ora ha 35 anni ed è da un po’ che non festeggia con una delle sue particolari trovate, anche perché per alterne vicende, negli ultimi 4 anni ha trionfato solo una volta, l’anno scorso ad Assen. Dunque il Dottore rivela di aver smesso di pensare a esultanze strane. «Al momento, non ci pensó piú - spiega - Per programmare questo genere di cose devi innanzitutto iniziare a vincere le gare e vincerne parecchie. Ad Assen l’anno scorso non avevo nessuna idea particolare e quindi ho preferito godermi la vittoria piú di ogni altra cosa. Ma credo sia normale. Mi sento piú grande, ho fatto le mie cose; se ci sará in futuro un’idea interesante...perchè no?». Infine, Valentino si congeda con una risposta da fantascienza. Se potesse tornare nel tempo, con chi gli piacerebbe gareggiare? «Sicuramente contro Giacomo Agostini o magari Mike Hailwood, che sono i piú grandi di tutti i tempi. Ma mi sarebbe piaciuto correre anche contro Schwantz e Rainey, in quegli anni così storici per le 500cc».