Se Valentino Rossi è nell’occhio del ciclone, anche l’altro pretendente al trono della MotoGP, nonché suo compagno di squadra Jorge Lorenzo, non se la passa bene. Prima le voci di un accordo segreto con Marc Marquez, smentite dallo stesso pilota, poi le polemiche di una sua ingerenza in direzione gara a Sepang dopo l’ormai storico contatto tra Rossi e il campione del mondo in carica. Infine, notizia freschissima, il rifiuto da parte del TAS di un suo intervento nell’arbitrato tra Rossi e la FIM. 

Un comunicato ufficiale del Tribunal Arbitral du Sport rende noto che il 2 novembre i legali del maiorquino avevano presentato una richiesta di intervento nell’arbitrato tra Valentino Rossi e la FIM. Questo pomeriggio il CAS ha informato le parti che la richiesta di Lorenzo è stata negata. Contestualmente l’arbitrato continuerà solo tra Valentino Rossi e la FIM: tale arbitrato verrà risolto entro e non oltre il 6 novembre.

Ciò significa che Lorenzo, senza che nessuno ne avesse notizia, aveva presentato formale richiesta di intervenire (si potrebbe dire “costituirsi parte civile”) nel ricorso tra Valentino Rossi e la Federazione. E a questo punto crolla platealmente il castello di carte: Lorenzo non avrà mai incontrato Marquez ad Andorra, non sarà mai andato in direzione gara a Sepang sbraitando e sbattendo i pugni sul tavolo, però ha provato a mettere i bastoni tra le ruote al suo avversario passando per vie legali e in silenzio. Bella gatta da pelare per Yamaha: comunque vada diventa sempre più difficile pensare che il prossimo anno i due galli rimarranno nello stesso pollaio. E giovedì, in una vigilia senza conferenza stampa e sorrisi, l'Ufficio di presidenza del Campionato del Mondo MotoGP ha convocato una riunione pre-gara con piloti e manager.