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MotoGp, Marquez: «Prima mi criticavano, ora sono aggressivi come me»

EPA
Il pilota della Honda, intervistato dal New York Times: «Se non ci fosse contatto fisico saremmo tutti amici»

ROMA - All’inizio tutti lo criticavano per il suo stile di guida arrembante, quasi da contatto corpo a corpo. Poi hanno cominciato a imitarlo e a cercare i sorpassi “ignoranti”. È quanto sostiene il campione del mondo della MotoGp Marc Marquez, in un’intervista rilasciata al New York Times. «Appena sono arrivato in MotoGp c’erano molte critiche sul fatto che fossi troppo aggressivo e che prendessi troppi rischi, ma ora anche gli altri fanno come me» dice il pilota della Honda. Marquez, però, riconosce che con il suo stile di guida è difficile andare d’accordo con tutti: «Se si trattasse solo di andare veloci, senza alcun contatto fisico, allora saremmo tutti amici» aggiunge.

CERVERA Poi il Cabroncito, raggiunto nella sua casa di Cervera - dove ancora dorme nel letto a castello di quando era bambino - rivela l’amore per la sua città e la sua famiglia. «Capisco che molti vogliano passare l’inverno in posti come le Maldive, ma qui è dove ho sempre vissuto e dove voglio ancora vivere - spiega - Di sicuro la mia vita è cambiata molto rispetto a prima, ma se guardate bene il mio entourage, la mia famiglia, gli amici e il mio manager, sembra tutto uguale». Infine, Marquez tranquillizza i suoi fan: non ha nessuna intenzione di ritirarsi per il momento, nonostante abbia già vinto tanto a soli 23 anni: «Se mi togliete la moto, mi togliete metà della mia vita».

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