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Sbk Aruba.it Racing, Melandri: «La squadra sta facendo un grande lavoro»

Getty Images
Il team ha lavorato sull'elettronica, sul motore e sul telaio con vari aggiornamenti e i piloti sono stati impegnati nel fare paragoni

JEREZ - Test impegnativi e produttivi per i piloti dell’Aruba.it Racing – Ducati, Marco Melandri e Chaz Davies. La coppia ha svolto un meticoloso programma nei due giorni a disposizione a Jerez, siglando tempi molto costanti e registrando un totale di 250 giri. Tra i migliori tempi firmati da Melandri e Davies la differenza è di solo 11 millesimi, con il ravennate che è davanti al suo compagno di squadra. Il team ha lavorato sull’elettronica, sul motore e sul telaio con vari aggiornamenti e i piloti sono stati impegnati nel fare paragoni. «È stato un test molto positivo. - ha detto Melandri che ha ottenuto il miglior crono in 1'40''313  - Dopo l’infortunio al menisco mi aspettavo qualche difficoltà in più in questi primi giorni di prove, e invece mi sento piuttosto bene. La squadra sta facendo un grande lavoro e sono sempre più a mio agio sulla moto. Abbiamo ancora qualche difficoltà con gomme nuove, anche perché con questo clima si fa più fatica a mandarle in temperatura, ma stiamo procedendo nella giusta direzione. Mi sarebbe piaciuto fare una simulazione di gara ma abbiamo deciso di rimandare a Portimão perché dopo la lunga pausa ho avuto qualche problema alle mani. Fisicamente comunque mi sento bene, ho recuperato pienamente e sono sicuro che sarò al 100% per Phillip Island».

PRONTI A PORTIMAO - Davies ha sottolineato che c’è tanto lavoro da fare, ma con il suo tempo (1'40''324) è entrato nella top five: «Come primo test del 2017, tutto sommato possiamo essere soddisfatti. È sempre un po’ difficile fisicamente perché veniamo da due mesi di pausa, ma abbiamo ripreso gradualmente gli automatismi. Inoltre Ducati ha portato molte novità e, nonostante abbiamo valutato gli aggiornamenti più importanti, la lista è ancora lunga e ci resta del lavoro da fare a Portimao. Siamo comunque riusciti a migliorarci nell’arco delle due giornate, anche mischiando un po’ le carte con il setup. Le prove servono a questo, seguire un programma metodicamente per affrontare nuove sfide. Se dovessimo correre domani, probabilmente useremmo un assetto più familiare, ma in questo momento è più importante continuare con lo sviluppo prima di andare in Australia».

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