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SBK, Rea: «In MotoGp solo con un team ufficiale»

XinHua
Il pilota britannico è pronto al passaggio di categoria, ma non accetterà scuderie satelliti: «Se non arriva un'offerta, pazienza, sto bene qui in SuperBike»

ROMA - Ha vinto tre mondiali di fila in SuperBike e in tanti si chiedono se non sia il caso che Johnny Rea faccia il gran salto. Ovvero: abbandonare le derivate di serie e trasferirsi in MotoGp nel 2019. Il pilota inglese non si lascia sedurre facilmente dalle sirene della categoria regina: correre in MotoGp gli piacerebbe, ma ad un’unica condizione, guidare una moto ufficiale: «Non ho interesse a correre e soffrire con una moto poco competitiva, solo per il gusto di dire che sono un pilota di MotoGp. Credo di meritarmi un’opportunità con una moto di fabbrica - afferma Rea - e se non dovesse arrivare l’occasione, pazienza, perché sto benissimo anche qui in SuperBike» 

OPPORTUNITA’ Del resto, lo stesso Rea ammette di aver ricevuto delle offerte in passato, ma di averle rifiutate perché non lo convincevano: «Gli addetti ai lavori della MotoGp mi tengono sempre sotto osservazione, me lo dice anche il mio agente. Ho avuto delle proposte, ma non erano con buone moto e senza l’appoggio del costruttore. Non sono interessato ad andare in MotoGp per fare numero». Per la cronaca, Rea ha disputato due gran premi in categoria regina, nel 2012. Con una moto ufficiale, tra l’altro: all’epoca sostituì alla Honda l’infortunato Casey Stoner, arrivando ottavo e settimo nei Gp di San Marino e di Aragon.

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