Quando si parla di Range Rover il primo pensiero va alle campagne inglesi, a quelle colline verdi con quell’erba che sembra falciata tutta allo stesso modo, alla famiglia reale. Ma la Range Rover Sport P400e è tanto tanto altro: potenza, eleganza, comodità di guida, tecnologa, spazio, sicurezza. Un fuoristrada che si è trasformato in Suv di lusso, che nel tempo ha solo ammorbidito le sue linee non tradendo la sua tradizione, e in città di da la sensazione di dominare dall’alto la strada e, nonostante le sue dimensioni, con una facilità di manovra e consumi da utilitaria grazie al suo motore elettrico che guarda anche alle basse emissioni. Di punti negativi pochi, la mancata dell’apple car o del corrispettivo Android, la fatica che può avere una persona un po’ in la con gli anni nel salire all’interno, nonostante si possano abbassare le sospensioni.
Il recente “eco bonus” stabilito dalla Legge di Stabilità del governo con l’intento di premiare gli automobilisti e le autovetture più virtuosi dal punto di vista delle emissioni, ha però penalizzato un marchio come Volvo, che da alcuni anni a questa parte ha messo il tema ambientale al centro della sua strategia di sviluppo, ma che si rivolge ad una clientela di fascia alta. La Volvo XC 90 T8 Twin Engine, ad esempio, pur potendo contare su numeri eccezionali dal punto di vista del risparmio di emissioni (solo 59 g/km di CO2), non può usufruire di questo “aiutino” statale perché il suo prezzo è ben al di sopra del tetto fissato. L’ammiraglia ibrida della casa svedese - quella da noi testata è allestita in versione RDesign -, si trova infatti in concessionaria al prezzo di 82mila euro, obiettivamente adatto a pochi e ben più pesante rispetto allo stesso modello in versione diesel. Forse un bonus anche su questa gamma di vetture, avrebbe consentito ad un numero maggiore di automobilisti abituati all’alta gamma di virare sul “green”.