Anche considerando il parco circolante, il dato resta che positivo: nel confronto con gli altri paesi europei, l’Italia si colloca infatti nella parte “virtuosa” della classifica con 1,3 vittime ogni 10mila veicoli circolanti. Secondo il MAIDS (Motorcycles Accidents In Depth Study), in Italia però le infrastrutture inadeguate sono ancora concausa di incidenti nel 25% dei casi, circa il doppio rispetto alla media europea. Nel 2013 la presenza di ostacoli accidentali o fissi sulla strada ha provocato la morte di 89 centauri e il ferimento di altri 1.811. Il 27% delle vittime provocate da queste cause sono motociclisti. Questi numeri riconfermano la grande importanza che un intervento sulle infrastrutture può avere nella riduzione degli infortuni per i conducenti di motocicli e ciclomotori. Un impegno, in questa direzione, della sfera pubblica comporterebbe anche un forte contenimento dei costi sociali provocati dagli incidenti stradali: quelli a carico dei motociclisti ammontano a 4,8 miliardi di euro.
Anche considerando il parco circolante, il dato resta che positivo: nel confronto con gli altri paesi europei, l’Italia si colloca infatti nella parte “virtuosa” della classifica con 1,3 vittime ogni 10mila veicoli circolanti. Secondo il MAIDS (Motorcycles Accidents In Depth Study), in Italia però le infrastrutture inadeguate sono ancora concausa di incidenti nel 25% dei casi, circa il doppio rispetto alla media europea. Nel 2013 la presenza di ostacoli accidentali o fissi sulla strada ha provocato la morte di 89 centauri e il ferimento di altri 1.811. Il 27% delle vittime provocate da queste cause sono motociclisti. Questi numeri riconfermano la grande importanza che un intervento sulle infrastrutture può avere nella riduzione degli infortuni per i conducenti di motocicli e ciclomotori. Un impegno, in questa direzione, della sfera pubblica comporterebbe anche un forte contenimento dei costi sociali provocati dagli incidenti stradali: quelli a carico dei motociclisti ammontano a 4,8 miliardi di euro.