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CIV a Vallelunga: festa a due ruote

Non solo gare, questo week-end sul circuito romano. Il campionato nazionale, trampolino di lancio dei futuri talenti della MotoGp (Fenati, Antonelli e Bastianini sono solo gli ultimi di una lunga lista), è un'occasione per girare tra i box, incontrare i piloti del mondiale e fare un giro di pista in moto come… passeggero di un campione

di Federico Porrozzi

Capita di incontrare Davide Giugliano, punta di diamante della Ducati in Superbike che dopo il podio mondiale centrato a Imola (appena rientrato da un lungo stop) si ritrova a passeggiare nel paddock, firmando autografi e mettendosi in posa per gli immancabili selfie. "Nel CIV sono cresciuto - racconta il romano da Vallelunga, teatro questo week-end del terzo e del quarto round stagionale con oltre 250 piloti iscritti - prima di arrivare al mondiale ho corso qui per tanti anni, è il posto giusto per farsi le ossa e per prepararsi al grande salto". Il CIV, o Campionato Italiano Velocità per i non addetti ai lavori, è da sempre considerato il trampolino di lancio dei futuri campioni.

SCOPRITORE DI TALENTI - Uno di questi sta cercando di tirarlo su, "allevandolo" con la sua esperienza, Michel Fabrizio. Romano, 30 anni, ha vinto gare e fatto numerosi podi in 8 stagioni di mondiale Superbike e in attesa di una chiamata per tornare ad indossare tuta e casco si è messo a fare il team manager. "Mi diverto e questo è il posto giusto per crescere i giovani - dice Michel - non c'è la pressione delle gare iridate e quindi si lavora bene ma il livello è alto e si capisce presto se un pilota ha la stoffa per diventare campione".

UN GIOVANE GLADIATORE AL COLOSSEO - Uno, invece, dopo aver sfiorato il titolo italiano della Moto3 è passato a vincere nel campionato europeo Stock 600 dedicato ai giovani: un ruolino di marcia che gli ha permesso, ieri, di portare la sua Kawasaki fin sotto al Colosseo per incontrati tifosi e appassionati: si chiama Michael Ruben Rinaldi, ha 19 anni ed è una delle promesse del Team Italia.

TRA NUOVI FENATI E VECCHIE CONOSCENZE - Di piloti con la "stoffa", al CIV, ce ne sono molti: dai giovanissimi under 18 Kevin Zannoni, Marco Bezzecchi e Fabio Di Giannantonio, probabilmente pronti in futuro a prendere il posto di Fenati, Antonelli e Bastianini (usciti anch'essi dal CIV) nel mondiale Moto3, passando per chi qualche stagione iridata l'ha già corsa e o sta aspettando la seconda chance o ha deciso di continuare a divertirsi sulle piste di "casa". E' il caso, tra i tanti, degli ex-Superbike Massimo Roccoli, Alessandro Polita, Sylvain Barrier e Ivan Goi, impegnati al CIV con obiettivi di vittoria. 

DI PADRE IN FIGLIO - A proposito di Superbike, nel paddock del CIV capita anche di incontrare uno che la storia del mondiale per derivate di serie ha contribuito a farla. E non poco. Parliamo di Pierfrancesco "Frankie" Chili, idolo delle folle a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila (epici i suoi duelli con il re della SBK, Carl Fogarty) e oggi pronto a seguire dai box il figlio Kevin impegnato nella Supersport tricolore. 

PIRRO CERCA LA SUA… VITTORIA - E' il caso anche di uno che la Superbike e la MotoGp le sta ancora respirando, come Michele Pirro. Il pugliese, collaudatore della Ducati, quando non è impegnato a sviluppare la Desmosedici corre in pianta stabile nella categoria "regina" del CIV e nel week-end darà il massimo per portarsi a casa due vittorie che, a fine stagione, potrebbero valere il titolo tricolore. Una corona che fa "curriculum". E non poco.

A PASSEGGIO NEI BOX - Ma il CIV va anche oltre le gare. Da qualche anno è anche un'occasione per gli appassionati per vivere una giornata a due ruote a 360 gradi. A Misano, in occasione del primo round, sono tra paddock e spalti sono arrivate a seguire il CIV oltre 7.000 persone. Un numero importante, per uno sport che non sia il calcio. Tutte sono riuscite a "respirare" la passione e molte di esse hanno avuto l'opportunità di toccarla. Come? Attraverso la pit-walk, una passeggiata lungo i box "aperti" per l'occasione che permette di conoscere i piloti, scattare foto o magari, come ai vecchi tempi, chiedere un poster autografato.

TUTTI I COSTRUTTORI - Il paddock è pieno di bilici e hospitality in stile motomondiale. Si, forse non così lussuosi ed esclusivi ma… a chi importa? Basta mettersi in posa per uno scatto fotografico e poi un post su Facebook ci fa sentire molto "MotoGp style". Ci sono anche le Case Costruttrici, al CIV. Tutte o quasi. Oltre alle quattro giapponesi, anche le italiane MV Agusta, Ducati e Aprilia, poi BMW, RMU, MotoTM e le asiatiche Kymco e Mahindra. E' tornata anche l'austriaca KTM, protagonista di un trofeo monomarca con le RC390 inserito all'interno della categoria Sport.

IN PISTA CON AMICI E CAMPIONI - Si può anche scendere in pista, al CIV. Non come piloti ma… quasi. A Misano, oltre 4.000 motociclisti hanno percorso (a passo turistico) alcuni giri del circuito in sella alle loro due ruote per il Moto-Memorial Sic Day organizzato per ricordare Marco Simoncelli. Per alcuni ospiti delle aziende partner del campionato, c'è anche la possibilità di fare da passeggero di Stefano Cruciani, ex-campione italiano Supersport e in passato pilota del mondiale Superbike, per due giri da… brivido tra cordoli e staccate al limite.

A SCUOLA DI MOTO - Tra un turno di prove e le gare, nel paddock può capitare di imbattersi in scolaresche "armate" di zaini e di smartphone sempre pronti a scattare foto. Non sono studenti arrivati al CIV dopo aver marinato la verifica di matematica ma intere classi di scuole invitate dalla FMI a vivere l'atmosfera del circuito, partecipando, tra l'altro, ad un seminario sulla sicurezza in moto. Capita anche di incrociare studenti più grandi, arrivati dal master post-'universitario per imparare a gestire un evento sportivo.

DUE RUOTE IN… GIRO - A proposito di giri, questo week-end il calendario ha proposto un curioso "incrocio" tra moto e bici: proprio all'ingresso dell'autodromo di Vallelunga, infatti, è passata la carovana del Giro d'Italia impegnata nella sesta tappa da Grosseto a Fiuggi. Il pubblico e i piloti del CIV si sono fatti trovare pronti a bordo strada per salutare Contador, Aru e Porte. Perché il gemellaggio a due ruote va oltre il concetto di motore…


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