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24 Ore Le Mans: la libertà di stupire che manca alla F.1

Lo spettacolo di un evento che da anni mantiene (anzi, aumenta) il suo fascino e attira un numero sempre maggiore di appassionati

 

Non è Cape Canaveral, la Florida è lontana un Oceano e qualche migliaio di chilometri. Ma le astronavi sono ormai tutte allineate. Non partono in verticale, solo perché le piste in cielo ancora non sono riuscite ad inventarle e costruirle. Nell’attesa - tanto prima o poi succederà - un po’ tutti si sono attrezzati, portandosi avanti col lavoro fino a trasformare Le Mans, la sua incredibile, fantastica 24 Ore nel più grande
e lungo laboratorio motoristico del mondo. Sì, anche più gustoso e interessante dell’attuale ingessata e un po’ noiosa  F.1.

SPAZIO ALLA CREATIVITÀ - A Le Mans, no, la noia non è proprio di casa. Con il suo regolamento capace di regalare creatività e fantasia agli ingegneri, liberi di interpretare le norme in modo tanto diverso da produrre macchine rivoluzionare come la Nissan GT-R LM Nismo a trazione e cambio anteriore, la prima della storia della 24 Ore. Magari per la gioventù del progetto e i pochi chilometri percorsi arriveranno lontano dalle formazioni agguerrite e compatte di Audi e Porsche, ma almeno saranno pronte per il 2016, quando la sfida diventerà ancora più globale, dopo l’annuncio odierno del ritorno di Ford con la sua fantastica GT.

OBIETTIVO 300.000 - A godere sarà il fantastico pubblico di Le Mans che si appassiona a questo trionfo della velocità, anche in notturna e celebra il successo del mito, portando ogni anno più gente. Nel 2014 furono 263.300 spettatori ad assiepare tribune e prati de Le Sarthe, quest’anno si punta dritti a quota 300.000.

DERBY TEDESCO - Sarà davvero uno spettacolo vedere come i due gioielli splendenti del Gruppo Volkswagen, i simboli delle tecnologia moderna applicata ai motori si contenderanno la vittoria finale. Se la pioggia prevista in gara e le infinite variabili di questa corsa mito non sconvolgeranno gli apparenti equilibri, saranno proprio loro a giocarsi la vittoria nell’83ª edizione della 24 Ore di Le Mans. Le Porsche vanno come missili: lo dimostrano le qualifiche chiuse con un prima fila tutta monopolizzata dalle tre vetture di Stoccarda. Le Audi sul giro secco sono costrette ad inseguire, ma l’impressione è che in tema di resistenza possano far valere la loro qualità complessiva. Di certo, sarà una bella sfida: Porsche insegue il titolo n.17 a Le Mans, Audi il n.14. Comunque vada, Casa Volkswagen riderà anche se i rumors dicono che dopo la lite Piech-Winterkorn, per il predominio del gruppo, sul piatto della bilancia ci siano proprio Audi e Porsche che il vecchio presidente vorrebbe “annettersi”.

GLI ALTRI SI MUOVONO - Insomma, passano gli anni e le tecnologie ma anche l’attuale laboratorio vive di tradizione, anche se aggiornata. E ora che tornerà anche Ford, alla sfida globale mancheranno solo una francese del Gruppo PSA e la nostra Ferrari che comunque nel GT con Bruni-Wilander e Fisichella cerca il bis dopo il trionfo 2014. A dire il vero si parla anche dello sbarco di BMW (2017?) che però coinciderebbe con l’uscita di Audi, direzione F.1. Vedremo.Nell’epoca dei Saloni che aprono e chiudono, che diventano open air, con una evidente tendenza al vintage, Le Mans rappresenta l’avanguardia tecnologica e corsaiola del mercato automobilistico mondiale. E chi manca, peggio per lui. Qui Le Mans, astronavi pronte al decollo.

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