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Sausset, l'uomo che non ha limiti

AP

Correrà a Le Mans con un prototipo che lo farà guidare senza braccia e gambe, amputate a causa di un virus

Il limite non esiste. L’uomo può superarlo quando vuole, se vuole. A pensarci bene, la storia di Frederic Sausset è il simbolo ideale della 24 Ore di Le Mans, la corsa dove il limite è qualcosa di impalpabile, ammesso ci sia. Perchè in fondo, guidare a 300 all’ora senza mani, braccia e gambe, cos’è se non una sfida all’impossibile?

Frederic è un manager di impresa con la passione delle corse, sogna la 24 Ore di Le Mans. Lavora per riuscirci, trova sponsor, la macchina. Poi una mattina di luglio del 2012, in vacanza, si procura un graffio, insignificante, senza apparenti conseguenze. Invece in poche ore tutto il corpo di Frederic viene attaccato da un’infezione - setticemia - violentissima perchè in quel piccolo taglio al braccio dalla sabbia entra un batterio. E’ streptococco e a Sausset non vengono concesse alternative: «In poche ore ho dovuto decidere - racconta - se morire o continuare a vivere tagliando le braccia fino al gomito e le gambe all’altezza delle ginocchia. Ho scelto di vivere».

Qualsiasi persona avrebbe abbandonato il sogno Le Mans. Frederic no, anzi proprio quel progetto gli regala stimoli e voglia di vivere. Si affianca ad un altro lucido “folle”, Christophe Tinseau; rimette insieme i cocci della sua esistenza e del sogno. Convince tutti, sponsor compresi e in quattro anni si fa realizzare un volante speciale che viene fissato ad una protesi, il pedale dell’acceleratore e quello del freno verranno gestiti da Frederic attraverso una centralina di controllo sotto le cosce. E funziona, visto che Sausset con un’Audi RS3 sul circuito Bugatti gira in 2’05” contro i 2’02” di un pilota professionista. Sabato Frederic si farà calare dai meccanici nella sua SRT41, motorizzata Audi del team Oak Racing e dal mitico “box 56” quello che Le Mans dedica alle auto fuori regolamento andrà in griglia per il via della 84ª edizione della 24 Ore. La partenza del suo sogno con una Morgan, un prototipo della categoria LMP2. Comunque vada, ha già vinto. Chapeau!

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