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Fabien Barthez alla 24 Ore di Le Mans

Getty Images

Dai guanti da portiere a quelli di pilota. Tifa Ferrari e imita Prost

Ci saremmo aspettati di vederlo in qualche tv, con il riflesso delle luci sulla sua inconfondibile pelata, a commentare gli Europei francesi appena cominciati. E invece no, stavolta niente baci di Laurent Blanc e degli altri compagni come puntualmente accadeva ai tempi in cui difendeva la porta dei Blues, la nazionale francese. 

La pelata di Fabien Barthez, 44 anni, è visibile ormai solo una volta tolto il casco utilizzato per coltivare la sua passione per le automobili e le corse. Una passione profonda, esplosa già ai tempi in cui giocava al Monaco, grazie al GP di F.1. Trasformata in attività concreta dopo il ritiro dal calcio nel 2007, al punto da coronare il passaggio del testimone dai guanti da portiere a quelli da... pilota ed essere al via sabato per l’84ª edizione della 24 Ore di Le Mans, dove guiderà una Ligier JSP2 nella categoria LMP2. Questo dopo aver trovato il tempo insieme all’ex pilota di F.1, di Olivier Panis di mettere in piedi una nuova scuderia, la Panis-Barthez Competition con cui correrà a Le Mans e tutta la stagione della ELMS.

In realtà, quella di quest’anno è la seconda partecipazione di Barthez alla 24 Ore di le Mans, dopo l’esordio nel 2014 ma nella categoria GT con una Ferrari 458. E l’obiettivo dichiarato, è quello di fare meglio del 29° posto ottenuto due anni fa. Un risultato alla portata di un personaggio istrionico, già ai tempi del calcio quando vinse un Europeo (2000) e un Mondiale (1998) con la Francia, per non parlare degli scudetti con Monaco, Marsiglia (anche una Champions League) e Manchester United. Fabien nella pista ha trovato la sua dimensione ideale: corre da prima del 2008 con la Porsche Carrera Cup in Francia e nel 2013 ha vinto il campionato GT nazionale. 

Barthez in passato si è sempre detto più teso sulla griglia di partenza rispetto a quando difendeva le porte delle sue squadre. Tifosissimo della Ferrari e di Alonso anche se “mi ispiro a Prost” è riuscito a coronare il sogno di scoprire le emozioni che si provano al volante di un bolide da corsa. In fondo, a correre veloci in macchina, si corrono tanti rischi, meno quello di prendere gol…

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