ROMA - Tesla ha ufficializzato il bilancio del primo trimestre 2017, fotografando nei migliore dei modi la sua situazione attuale. Se da un lato è raddoppiato il fatturato e sono stati stabiliti il record di produzione e dei ricavi, dall’altro sono aumentate del 17% le perdite nette, fino a un valore di 330 milioni di dollari. Tradotto in parole vuol dire che l’azienda di Elon Musk è sì in crescita ma che sta sostenendo grandissime spese per l’avviamento della produzione della Model 3, cioè l’auto che dovrebbe dare una svolta alla sua storia e anche a quella delle elettriche negli USA.

VENDITE - Parlando invece delle vendite, sono aumentate del 64% rispetto al medesimo periodo del 2016, con una quota di 25.051 veicoli; numeri che hanno portato Tesla a confermare il target di 50.000 unità per il primo semestre. Quanto alle previsioni per la seconda parte dell’anno, saranno rese note solo dopo l’inizio della produzione della Model 3. A questo proposito, da luglio ne verranno costruite 5.000 alla settimana, per poi salire a 18.000 nel 2018. Attualmente i tecnici Tesla stanno ultimando i collaudi degli esemplari di pre-serie e le procedure di omologazione.

RETE - Infine, con la Model 3 verrà allargata anche la rete ufficiale Tesla, sia a livello di concessionari che di punti per l’assistenza. Nel 2017 nasceranno cento nuove strutture, aumentando del 30% il numero totale attuale. Saranno aperti dealer a Dubai e in Corea del Sud, mentre cresceranno quelli di Los Angeles, San Francisco, Hong Kong e Pechino. Sempre a livello di assistenza, il sistema di diagnosi remota delle Tesla diventerà più potente, per ridurre al minimo i tempi di riparazione, che sono già calati del 35% da quando è stato implementato questo sistema.