«Noi in ritardo sull’elettrico? Lo stop all’endotermico è fissato per il 2035. Mi sembra, piuttosto, siano stati i competitor a essere troppo in anticipo». Le parole di Massimo Nalli, Presidente Suzuki Italia, sono piuttosto chiare e riflettono la filosofia della prima vettura a zero emissioni locali di Hamamatsu. Parliamo di e Vitara, Suv compatto che prosegue la tradizione 4X4 del marchio non sostituendo, ma affiancando la “sorella” a motore endotermico elettrificato (full e mild hybrid). Nel centro prove Segula di Rodgau, nei dintorni di Francoforte, abbiamo avuto modo di apprezzare le qualità della vettura testando esemplari non definitivi, sia nella versione a singolo motore anteriore che a doppio “eAxle” e trazione integrale.
Basata sulla piattaforma elettrica proprietaria Heartect-e – caratterizzata da elevata resistenza strutturale e condivisa con Toyota Urban Cruiser – il Suv è lungo 4,27 metri, con un passo di 2,70 metri fornisce spazio interno in abbondanza. Esteticamente, il linguaggio “Hi-Tech & Adventure” coniuga la vocazione urbana all’eredità fuoristradistica del brand, con forme muscolose ed elementi moderni come i gruppi ottici a Led. I passaruota pronunciati, l’altezza da terra generosa (18 cm minimi) e i cerchi da 19 pollici (gli unici disponibili per il mercato italiano) contribuiscono a massimizzare la presenza su strada.
ALL’INTERNO
Salendo a bordo colpiscono le sedute ergonomiche, dalle finiture “premium”, e la ricca dotazione tecnologica: il display centrale da 12,3 pollici, compatibile con smartphone e con gestione remota tramite app Suzuki Connect (localizzazione, monitoraggio e pre-riscaldamento abitacolo), si abbina a un quadro strumenti digitale. Pochi i comandi fisici, come il pannello per la gestione del climatizzatore bi-zona: peccato che alcune funzioni come la regolazione della frenata rigenerativa possano essere modificate solo dallo schermo touch.
IL MOTORE
In Italia, la e Vitara sarà proposta con trazione anteriore e motore da 106 kW (144 cv) o 128 kW (174 cv) e 193 Nm di coppia, oppure con trazione integrale ALLGRIP-e e valori combinati di 135 kW (184 cv) e 307 Nm. Ad alimentarla una batteria con chimica litio-ferro-fosfato (più accessibile e affidabile, a fronte di un peso leggermente superiore rispetto alle nichel-manganese-cobalto) da 61 kWh (il taglio da 49 kWh non arriverà da noi), ricaricabile in 45 minuti a 90 kW di potenza. L’autonomia, fino a 428 km teorici, è resa possibile anche grazie alla presenza di pompa di calore. Nelle varie aree del circuito chiuso, i prototipi hanno mostrato efficacia in termini di handling, efficacia degli ausili alla guida attivi e aderenza su vari fondi. In particolare la versione bi-motore, su superficie fangosa, ha brillato per la motricità garantita dal sistema elettronico Allgrip-e, che gestisce in maniera intelligente la coppia tra i due assi arrivando a simulare un differenziale autobloccante in modalità Trail: frenando la ruota che slitta e applicando la coppia a quella opposta, si superano le più comuni situazioni di “stallo”. Comparto sospensioni valido (MacPherson anteriori, Multilink posteriori) e sterzo dalla taratura quasi sportiva assicurano, poi, una dinamica da vera Suzuki. Gli Adas di ultima generazione, come cruise control adattivo con mantenimento di corsia, sono risultati infine ben tarati e non invasivi. Prodotta nello stabilimento indiano di Gujarat a partire dai prossimi mesi, il lancio in Europa è previsto entro l’autunno 2025. Prezzi non ancora annunciati.