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Roma, metropolitana verso il fallimento: stop alle linee metro A, B e C?

La società che si occupa dei trasporti sotterranei nella Capitale “dal 31 marzo 2021 non sarà in grado di onorare gli impegni correnti”. E rischia grosso anche la Raggi

Che i mezzi pubblici a Roma non se la passino troppo bene è un fatto risaputo. Ma la notizia dell’imminente fallimento di Roma Metropolitane, la società che si occupa delle grandi infrastrutture per i trasporti nella Capitale, non ce l’aspettavamo. Dopo la lettera inviata dal liquidatore della società Andrea Mazzotto a Virginia Raggi, e riportata da Repubblica, dove si legge che “Dal 31 marzo 2021 la società non sarà in grado di onorare gli impegni correnti, divenendo dunque insolvente e, di conseguenza, trovandosi a dover interrompere ogni attività“, la sindaca ha poco tempo per colmare un buco di bilancio da 6 milioni di euro, approvarne uno nuovo e riprogettare un piano.

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Caos per l’intera Capitale

Lo scenario che si preannuncia, quindi, è piuttosto disastroso. Se la giunta non riuscisse a risolvere tutto a breve (e si tratta davvero di una corsa contro il tempo), dal 1° aprile 2021 le linee A e B potrebbero interrompere la loro circolazione, così come verrebbero fermati i lavori sulla linea C. In una città come Roma, dove i mezzi pubblici sono sempre affollati e spesso si vivono disagi a causa di grossi ritardi (ora più che mai a causa degli assembramenti): uno scenario del genere potrebbe far esplodere l’intero sistema dei trasporti e arrecare gravi danni a tutta la popolazione che ogni giorno necessita di spostarsi.

Cassa integrazione dal 1° febbraio 

Il liquidatore Andrea Mazzotto, secondo quarto riportato dall’agenzia Dire, fa sapere che dal 1° febbraio 2021 scatterà la cassa integrazione dal 50% al 25% per una parte dei lavoratori di Roma Metropolitane. “Nonostante le promesse fatte il 31 dicembre - ha commentato Luigi Venturini della Cgil - ci ritroviamo con la cassa integrazione in Roma Metropolitane, che oltretutto sarà imposta solo a una parte dei dipendenti, mentre l’altra continuerà a lavorare per far avanzare i progetti. È poi paradossale che giustificano questa misura per la pandemia di Covid-19 e non per le inadempienze del Comune. Una farsa”.

Cosa farà Virginia Raggi?

Non possono poi tacersi le fattispecie di rilevanza penale che si configureranno in capo a coloro che hanno causato il fallimento della società” continua Andrea Mazzotto nella lettera. Un bel guaio per la sindaca Raggi che adesso, insieme alla giunta, potrebbe finire a processo per bancarotta fraudolenta. È chiaro che la decisione, qualunque essa sia, vada presa nel più breve tempo possibile.

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