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Se l’elettrico non è per tutti, la CO2 non diminuirà

ANSA

La Commissione deve facilitare il raggiungimento di tutti gli obiettivi per tutta l’Europa

L’Unione Europea ha deciso che per purificare l’aria che respiriamo bisogna sostituire le auto tradizionali con quelle elettriche. Scelta che ha dei chiari buchi logici. Infatti, da un punto di vista tecnico si richiede un approccio più articolato e complesso. Se l’assunto della Commissione è preso nelle sue conseguenze operative, per fare in modo che l’effetto della riduzione di emissioni nocive sia concreto, non ci possiamo fermare all’obbligo del tutto elettrico dal 2035. Dobbiamo produrre energia pulita, installare decine di migliaia di punti di ricarica rapida, organizzarci per produrre batterie e il loro smaltimento e soprattutto produrre vetture elettriche accessibili alle classi meno abbienti e per i Paesi europei a reddito medio più basso. Ecco, tutti questi obiettivi non sono ancora sviluppati in programmi chiari e tanto meno finanziati. Quello che emerge è una grande differenza tra i vari Paesi europei.

Germania, Francia e UK vendono 3/4 volte le elettriche che si vendono in Italia, Spagna e i Paesi dell’Est europeo. La Commissione non può ignorare questo dato di fatto e soprattutto deve facilitare il raggiungimento di tutti gli obiettivi ma per tutta l’Europa, non soltanto per parte di essa. Nel Sud Europa i consumatori scelgono molto più ibrido che elettrico.

Scelta pragmatica ed economicamente accessibile. Se si asserisce che meno CO2 significa vetture soltanto elettriche, si ignora che la neutralità tecnologica è un riferimento di grande valore che almeno in una fase di transizione, più o meno lunga, può essere di aiuto per migliorare di molto l’aria che respiriamo, senza mettere con le spalle al muro chi non si può permettere una transizione così rapida ed economicamente molto dispendiosa per chi non si può permettere cifre notevoli per l’acquisto di un’auto velettrica. La decisione del 2035 tutto elettrico è chiaramente una decisione politica, che solleva tanti interrogativi. Ma nessun gruppo di potere politico in Europa sembra essere in grado di prendere una leadership decisa e far ragionare i politici di Bruxelles. 

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