La presenza dei costruttori cinesi nel mercato italiano ha subito una impressionante accelerazione in questi ultimi mesi. Lancio di nuovi modelli, nomina di concessionari, attenzione dei media in generale e dei consumatori catturata con la presenza negli eventi di massa che si verificano periodicamente. I cinesi fanno sul serio e agiscono in maniera professionale e ben organizzata. Le automobili che presentano sono ben costruite e di qualità. Quando con delle ricerche si consultano i consumatori italiani, la stragrande maggioranza per muoversi utilizza l’auto privata, solo una piccola percentuale utilizza i mezzi pubblici. Nella decisione di acquisto oltre il 60% dei consumatori afferma che sceglie le automobili europee, i brand cinesi sono sotto il 20%. Un numero non trascurabile visto che il loro processo di presenza nel mercato è appena iniziato.
Tuttavia, c’è un dato che fa riflettere, perché quando si ribalta la domanda e si chiede ai consumatori in modo più diretto se intendano acquistare un’auto cinese, la maggioranza risponde positivamente. La motivazione deve far riflettere i costruttori tradizionali europei e asiatici presenti da molto nel mercato. Si sceglierebbe il prodotto cinese non soltanto per il prezzo ma anche per la tecnologia e l’affidabilità. Valori, questi ultimi, propri dei maggiori Brand che operano nel mercato europeo. Ma il lavoro per i produttori cinesi è ancora molto impegnativo, perché circa un terzo dei consumatori italiani non comprerebbe comunque le vetture cinesi. Non si fida della loro qualità e teme la scarsa efficienza del servizio post-vendita. I dati che vengono dalle ricerche diventano ancora più interessanti quando si parla del prezzo e della tipologia di prodotto. Il 90% degli italiani vuole pagare un’auto cinese meno di 30.000 euro e 3 su 4 la vogliono a benzina o ibrida e soltanto 1 su 4 la vuole elettrica. Questi dati stanno chiaramente a indicare che il consumatore è interessato alla novità del prodotto cinese ma deve essere meno caro del prodotto europeo e deve essere in maggioranza una vettura tradizionale. L’elettrico non è escluso dalla lista della spesa ma è tutt’altro che prevalente, malgrado l’indubbia reputazione tecnologica positiva che il consumatore riconosce nell’elettrico che viene dalla Cina. *