Il mercato auto in Europa non cresce e non si vede come sia possibile arrivare fi nalmente a una svolta con l’attuale strategia. Le vetture vendute nei primi quattro mesi sono più o meno le stesse dello scorso anno. Gli obiettivi che si perseguono sono errati. Si vuole ridurre le emissioni di CO2 inquinante e si pensa che l’elettrico sia l’unica soluzione. Si dimentica che si stanno vendendo tre milioni di auto in meno all’anno e da cinque anni, penalizzando il rinnovo del parco e lasciando in strada quindici milioni di vetture inquinanti in più in cinque anni. I consumatori comprano l’elettrico, ma preferiscono l’ibrido e chiedono prezzi più alla portata del potere d’acquisto. Niente, la risposta è centrata tutta sull’elettrico a prezzi elevati.
Così non funziona, si deve cambiare e rapidamente. Stellantis, in crisi di volumi e a trazione francese, le auto che produce sembrano tutte fi glie della Peugeot, sta cambiando e sarà guidata da Antonio Filosa che conosce ed è conosciuto dalla Jeep, la gallina dalle uova d’oro, e ha un tratto internazionale. Se il management francese di Stellantis collaborerà, Filosa sarà in grado di riprendere in mano anche gli altri Brand di volume e di prestigio nel portafoglio Stellantis. Un lavoro che richiederà molti investimenti e molti ingegneri di talento per essere portato a termine. In Stellantis si confrontano tre culture automobilistiche distinte, americana, francese e italiana, se collaboreranno si vedranno dei benefi ci. La VW in Europa tiene e anzi vende un po’ di più, ma non abbastanza per rinnovare il parco vecchio come si dovrebbe. I marchi di prestigio tedeschi vendono come lo scorso anno ma anche loro meno del 2019 anno di riferimento pre Covid. I cinesi avanzano prima del previsto e importano non soltanto elettrico e lanciano anche vetture piccole da città, elettriche e con autonomia non trascurabile. I cinesi stanno aumentando rapidamente la capacità produttiva ed hanno bisogno di entrare in mercati grandi come quello europeo. I coreani e i giapponesi stanno sulle loro posizioni ma ci si aspetta di più da loro. Renault molto attiva continua a crescere e Dacia malgrado l’aumento dei prezzi tiene le posizioni. Un cambio di strategia evocato e mai realizzato si impone per riprendere il colloquio tra produttori e consumatori in Europa.