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Millar, l’ex-campione di bici che ama le auto

Ritiratosi nel 2014 dopo numerose vittorie nei grandi Giri e nelle cronometro, il britannico si dedica ora alla sua passione per le quattro ruote: guida una Maserati ed è affascinato dalla Mille Miglia e dalle auto anni Trenta 

Automobilisti e ciclisti, di regola non vanno molto d’accordo. I primi accusano i secondi di occupare troppo spesso la sede stradale, bloccando il traffico mentre i secondi non sopportano i primi perché sono distratti e perché si ritengono poco considerati.

DUE ANIME - Eppure c’è qualcuno che può capirli entrambi. Un ex-ciclista professionista (campione vero) che dopo aver abbandonato le scarpette al chiodo si è dedicato alla sua grande passione. Le auto, appunto. “Spesso la gente si sorprende nel vedere un ciclista famoso guidare una vettura sportiva perché chi va in bici è spesso identificato come un membro di Greenpeace e quindi contrario all’utilizzo di un’auto… ecco, io sono quello che frantuma il sogno di queste persone – spiega David Millar, 38enne britannico ex-professionista (Garmin e Cofidis sono solo due delle squadre per le quali ha corso) e vincitore di varie tappe al Tour, al Giro e alla Vuelta, oltre che di due argenti mondiali a cronometro – però è vero quel che si dice in giro: spesso i ciclisti non sanno guidare bene un’auto perché, mentalmente, seguono tutt’altro tipo di traiettorie. In comune, tra i due mezzi, ci sono solo le… ruote. Ma non è vero che le macchine non ci piacciono”.

ANNI INCREDIBILI - Lui ne è un esempio lampante. Grande appassionato di auto degli Anni Trenta e Sessanta, Millar avrebbe voluto vivere volentieri quegli anni folli e rivoluzionari. “Erano periodi pioneristici per il mondo dei motori – ha spiegato David al sito ufficiale di Goodwood, l’evento britannico di auto al quale ha partecipato come ambasciatore per Maserati – c’era cameratismo e, come successo in un certo periodo nel movimento ciclistico, c’erano anche romanticismo e tragedia. Gare epiche e massacranti come Mille Miglia e Targa Florio somigliavano molto al Giro e al Tour”. 

QUANTA STORIA! - Il suo Marchio preferito, ovviamente, è Maserati. Per ciò che rappresenta e per il blasone di una Casa leggendaria. “Sono sempre stato appassionato del Costruttore italiano. Quando vedo un’auto del Tridente penso al grande patrimonio fatto di design, esperienze, sperimentazioni a quattro ruote e vittorie in pista”.  

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