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Lamborghini Miura: una mostra per i 50 anni

Le opere che rappresentano la storia del Marchio e, in particolare, il modello di grande successo sono del pittore Alfonso Borghi. 

 

Automobili Lamborghini ha inaugurato,  presso il suo Museo storico di Sant’Agata, la mostra d’arte “Velocità e Colore”, che resterà aperta fino al 30 giugno (apertura lunedì-sabato ore 10-17), in celebrazione dei 50 anni della Miura. Al vernissage dell’esposizione Stefano Domenicali, CEO di Automobili Lamborghini, Vittorio Sgarbi, critico e storico dell’Arte e il pittore Alfonso Borghi, autore delle opere in mostra che unisce unione l’arte motoristica della Lamborghini e quella figurativa, che trova nell’astrattismo di Borghi uno dei suoi massimi interpreti contemporanei. 

LAMBORGHINI D’ARTE - L’artista di Campegine (Reggio Emilia), scelto da Lamborghini per realizzare 10 opere inedite di grandi dimensioni (otto da 200x150 cm, due da 180x180 cm a olio e tecnica mista) intende interpretare l’essenza, il dinamismo e i colori delle vetture del marchio del Toro, dall’iconica Miura alla Reventón, dalla Sesto Elemento all’Aventador. L’esposizione si inserisce con naturalezza e rispetto nella prestigiosa collezione del Museo Lamborghini di Sant’Agata Bolognese, inaugurato nel 2001, dove sui due piani si possono ammirare le più belle Lambo dal 1963 ad oggi. Dalla 350 GT, alla Miura; dalla Countach alla LM 002 per finire alla Diablo e all’Urus, il concept del futuro SUV Lamborghini. 

MIURA DI CULTO - La Miura rappresenta un caso unico di automobile che rivoluzionò il settore delle sportive negli anni 60. Progettata nel 1965 dal team Lamborghini, sotto la guida di Gian Paolo Dallara e Paolo Stanzani e vestita da Marcello Gandini per la Carrozzeria Bertone, divenne immediatamente l’oggetto del desiderio per regnanti, cantanti, attori come Dean Martin, Frank Sinatra, Johnny Hallyday, lo Scià di Persia, il Principe di Monaco, Little Tony, Rod Steward e la modella Twiggy. Dal design sinuoso, sensuale, è alta solamente 105 centimetri dal suolo, con una altezza minima da terra di 135 mm. Presentata al Salone di Ginevra del 1966, riscuote un immediato successo mondiale, polverizzando qualsiasi criterio di riferimento nel settore delle auto sportive. Motore centrale posteriore disposto in senso trasversale a 12 cilindri a V di 60°, 4.0 litri di cilindrata, unico blocco comprendente cambio e differenziale, sviluppa una potenza di 350 cv a 7000 giri e una velocità massima record per quei tempi di 280 km/h. Con la Miura si inaugurò la tradizione Lamborghini di dare alle proprie vetture nomi derivanti dal mondo della tauromachia. Nel mondo ne vennero consegnati 763 esemplari in tre differenti versioni dal 1966 al 1972 e in ben 60 diversi colori.

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