ROMA – Le auto a guida autonoma ancora non esistono, nel senso che non sono in vendita per tutti ma esistono solo nei laboratori di ricerca, ma le loro funzionalità sono già al centro delle polemiche. Alcuni modelli, infatti, già prevedono funzioni di “pilota automatico” per la marcia in autostrada, pur chiedendo sempre di mantenere le mani sul volante. E dopo il caso Tesla scoppiato per la morte di un ex-marines che guardava un film lasciando alla sua auto il compito di muoversi, negli Stati Uniti è ora la Mercedes nell’occhio del ciclone. Il problema, in questo caso, si limita a una campagna pubblicitaria relativa alla nuova Classe E e alla sua tecnologia Intelligent Driving.

Il Drive Pilot montato sulla nuova Mercedes Classe E è un sistema di assistenza alla guida che può gestire la marcia in autostrada fino a 130 km/h e pure il cambio di corsia, ma solo dopo che il conducente ha attivato manualmente l’indicatore di direzione. Il problema è che nello spot la Classe E si trova accanto alla F 015 Luxury in Motion (presentata allo scorso CES di Las Vegas), cioè una concept autonoma al 100%. Questo accostamento, secondo Consumer Reports sarebbe fuorviante e inoltre in alcune pubblicità apparse su carta la Classe E veniva definita come “self-driving-car”.

La somma delle cose è stata sufficiente per far decidere alla filiale americana di Mercedes-Benz di ritirare lo spot, per porre fine alla questione. Tuttavia, bisogna precisare che nelle scritte in piccolo visibili nello spot “incriminato” si legge "La vettura non può guidare da sola, ma è dotata di caratteristiche automatiche”. Infine, nella nota diramata contestualmente all’annuncio del ritiro dello spot, si legge «I sistemi utilizzati per la nuova Classe E sono chiaramente identificati come sistemi di assistenza alla guida, la presenza del prototipo F015 è da considerarsi come un collegamento tra la visione del futuro e le innovazioni delle Mercedes di oggi".