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In Italia solo 4 bambini su 10 viaggiano sul seggiolino

Abitudini molto rischiose, motivate da un'impropria valutazione dei rischi e dal non voler affrontare i capricci

 

ROMA - In Italia, su dieci bambini che salgono in auto ben sei non sono assicurati correttamente sul seggiolino, con evidente colpa dei genitori. Un dato che migliora leggermente al nord e peggiora drasticamente al sud dove il dato sale a otto bambini su dieci. Sono i dati allarmanti forniti dall’ISTAT durante il convegno “Vai sul Sicuro” – organizzato dal portale Cercaseggiolini - che si è focalizzato proprio sulla sicurezza in auto dei più piccoli. Le abitudini dei papà e delle mamme sono state analizzate, scoprendo che in tantissimi acquistano un seggiolino nuovo (85%) ma poi uno su tre non allaccia il figlio per i tragitti brevi o in zone giudicate con poco traffico, soprattutto nella fascia di età tra i 4 e i 7 anni.

Le motivazioni sono molteplici ma la prima è di gran lunga quella di una empirica valutazione sul rischio basso (75%) seguita dal non voler stimolare i capricci (28%), perché la velocità è ridotta (25%) o perché il bimbo è tenuto in braccio da un altro passeggero (14%). Valutazioni sbagliate e pericolose, tenendo a mente i 40 bambini morti (17 da 0 a 4 anni) e gli 11.407 feriti (2.839 tra 0 e 4 anni) sulle strade italiane nel 2015. La maggior parte delle vittime, peraltro, sono state causate da incidenti sulle strade urbane, che rimangono quelle più pericolose a dispetto della velocità teoricamente contenuta.

Inoltre, negli ultimi quindici anni la situazione è peggiorata, visto che sul totale delle vittime annuali causate da incidenti stradali in Italia, la percentuale di quelle con età compresa tra 0 e 4 anni è salita passando dal 19,3% del 2001 al 42,5% del 2015. Infine, molti genitori sembrano non sapere che la posizione più sicura per i bambini fino ai 15 mesi è quella contromarcia, cioè con la fronte rivolta verso il bagagliaio della macchina. Questo perché le ossa del cranio non sono ancora del tutto formate e perché i muscoli del collo non sono in grado di sostenere le sollecitazioni di una decelerazione improvvisa. 

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