Corriere dello Sport

Rendi la tua esperienza speciale

Home

Calcio

Formula 1

Moto

Motori

Basket

Tennis

Altri Sport

Stadio

Foto

Video

Corriere dello Sport

LIVE

Tutti con Baidu: la guida autonoma parla cinese

Un gigante tecnologico oltre la Grande Muraglia che attrae tutti i costruttori automobilistici: Ford e Volvo gli ultimi della lista.

C'era una volta il sogno americano cresciuto a slogan ed entusiasmo tra le palazzine modaiole della Silicon Valley. Ottime frequentazioni tra Palo Alto, Cupertino e Mountain View. Tesla, Apple e Google, prima impegnate a dialogare e poi a litigare su standard unici da dare alla miniera d'oro della guida autonoma. Peccato quando l'egocentrismo apre crepe che diventano voragini. Un colpo secco ed è cambiato lo scenario.

In una sola settimana tre annunci. Ford ha fatto sapere di impegnarsi fortemente prossimi due anni nei test su strada con veicoli a guida autonoma di livello 4, l'ultimo previsto prima della sparizione definitiva di volante e pedali. Poche ore dopo tocca a Volvo, che stringe un accordo che prevede una commercializzazione di veicoli elettrici oltre che autonomi, puntando all'obiettivo di un terzo delle vendite totali provenire solo dai veicoli di livello 4. Ford e Volvo hanno lo stesso partner. Cinese. Baidu.

Una azienda che è fin troppo semplicistico definire il clone di Google oltre la Grande Muraglia. La creatura del geniale Robin Li è il secondo motore di ricerca al mondo e fa parte di della fenomenale triade cinese con Alibaba e Tencent, una Santa Alleanza tra colossi nei servizi, nell'intrattenimento e nel commercio sul web.

L’industria automobilistica evolverà seguendo logiche completamente diverse da quelle del passato, dall’integrazione verticale verso un ecosistema platform-based“, questa la dichiarazione di guerra di Robin Li. “E' il momento ideale per i costruttori di tutto il mondo e le aziende tecnologiche per lavorare insieme e rafforzare la loro cooperazione”.

Con una intelligenza imprenditoriale che ha pochi precedenti nella storia informatica, se non le prime mosse di Bill Gates e Steve Ballmer agli albori di Microsoft, tutti possono cooperare contemporaneamente con Baidu, ma non tra loro. L'azienda di Pechino si è intestata il Progetto Apollo, ovvero una piattaforma ufficialmente “aperta” che raccoglie e integra le soluzioni software e hardware con l’obiettivo di accelerare la ricerca sulla guida autonoma. In pratica, si tratta di un collettore di brevetti e investimenti, un pacchetto già pronto a cui si sono associati ben 130 partner, compresi i maggiori fornitori di componentistica elettronica a livello mondiale. Sensori, tecnologie radar e sistemi di localizzazione satellitare sono già a disposizione delle case automobilistiche, lasciando a Baidu il compito di integrarle con il suo lavoro sull'intelligenza artificiale. Il Progetto Apollo è diventato una calamita per i costruttori automobilistici che vogliono accelerare i tempi, ed ecco nella lista dei partner spuntano anche Il gruppo Volkswagen, DaimlerBMW, Honda e Jaguar Land Rover. Per ora, si intende...

Corriere dello Sport in abbonamento

Insieme per passione, scegli come

Abbonati all'edizione digitale del giornale. Partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi