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Red Bull, drift auto illegale a Kiev: il video della distruzione della piazza patrimonio UNESCO

Secondo il vicesindaco della capitale ucraina, le spettacolari riprese si sarebbero svolte senza il consenso e l’autorizzazione delle autorità cittadine. Ecco cosa è successo

Primo sito ucraino ad essere inserito tra i patrimoni dell'umanità UNESCO, il complesso della cattedrale di Santa Sofia e la sua relativa piazza di mattoni gialli sono state prese letteralmente d’assalto da Red Bull, che alcuni giorni fa avrebbe svolto una sessione di drift automobilistici per promuovere la nota bevanda energetica.

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Devastati 2mila metri quadri di pavimentazione

Le grandi nubi, gli pneumatici fumanti e le spettacolari riprese però, secondo quando fatto sapere dal vicesindaco di Kiev, Konstiantyn Usov, si sarebbero svolte senza il consenso e l’autorizzazione delle autorità cittadine.

Una mossa, quella del colosso austriaco, che ha mandato su tutte le furie sia lo stesso vicesindaco che i cittadini della capitale ucraina. Secondo quanto fatto sapere proprio da Konstiantyn Usov, infatti, le due vetture marchiate Red Bull, guidate da Conor Shanahan e Oleksandr Grynchuck, non solo hanno causato enormi problema di sicurezza pubblica, ma hanno anche devastato la piazza adiacente la cattedrale, lasciando evidenti segni di pneumatico su oltre 2mila metri quadri di pavimentazione.

“Red Bull lo ha fatto di nascosto”

Lo sfogo del vicesindaco è arrivato puntuale anche su Facebook dove, insieme al video e alle foto della sessione di drift non autorizzata, c’è anche la presenza di una lettera in cui Red Bull afferma di aver chiesto regolare permesso alle autorità.

Permesso o meno, resta comunque un episodio assolutamente grave per Konstiantyn Usov, che ha commentato: “Red Bull intendeva girare il video per due giorni, ma le autorità non lo hanno concesso. Ad ogni modo, l'azienda ha continuato a farlo di prima mattina, di nascosto, e senza misure di sicurezza per i pedoni. Non è solo un atto di vandalismo intollerabile; sono comportamenti maleducati verso i residenti di Kiev e contro uno dei luoghi più sacri dell'Ucraina. Ci stiamo già muovendo e presto ci appelleremo alla Procura per i danni alla proprietà comunale”.

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