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Seat Ibiza, esame di maturità

La piccola spagnola è diventata grande, non ha timori reverenziali e si propone come una delle proposte top del mercato

BARCELLONA - «Seat è un marchio giovane, forse il più giovane del mercato, sia per storia che per clientela. Con la nuova Ibiza facciamo un passo in avanti anche nel rinnovamento della gamma». A parlare è Luca De Meo, numero uno del marchio spagnolo che ha partecipato alla presentazione della nuova piccola a Barcellona, rispondendo volentieri alle domande dei giornalisti italiani. «Per noi la Ibiza è un modello chiave, rappresenta la nostra storia - ha spiegato De Meo - ma anche la nostra proposta in uno dei segmenti più importanti del mercato europeo».

SEGMENTO B - Si, perché solo in Italia nel 2017 si venderanno circa 870.000 auto del segmento B, di cui «il 55% saranno berline e il 45% SUV - spiega Gianpiero “Peter” Wyhinny, responsabile di Seat in Italia, anche lui presente a Barcellona - Noi avremo due proposte: la Ibiza e anche la nuova Arona, che arriverà tra qualche mese». Insomma, dopo aver riportato i conti in “nero” nel 2016, il marchio di Barcellona vuole continuare a correre veloce, cercando di incontrare sempre meglio i gusti di un mercato che cambia. Con questo obiettivo è nata la Ibiza di quinta generazione, che sostituisce il modello attuale, in vendita dal 2008 e aggiornato nel 2012 e nel 2015. 

MQB - Questa Seat, dunque, è tutta nuova ed è anche la prima auto del Gruppo Volkswagen a utilizzare la versione compatta (A0) della piattaforma modulare MQB, su cui nasceranno anche la nuova Polo e molti altri modelli del gruppo. Al di là dei tecnicismi, quello che conta realmente è la maggiore rigidezza del telaio, che aumenta tanto la sicurezza quanto il piacere di guida, senza dimenticare la maggiore disponibilità di spazio interno, sia per i passeggeri che per i bagagli (+63 litri), ottenuto senza aumentare la lunghezza dell’auto, che anzi è diminuita di 2 millimetri.

DIMENSIONI - Sono cresciute, invece, sia la larghezza che il passo, rispettivamente di 8,7 e 9,5 cm, configurando una volumetria interna utile quasi da segmento C (la Leon è solo 4 cm più larga). A proposito di carrozzeria, infine, come già altre concorrenti anche la nuova Ibiza sarà solo a 5 porte. Molto interessanti anche le novità sotto il cofano, dove trovano posto solo motori turbocompressi. Si parte con il 3 cilindri 1.0 TSI da 95 o 115 CV – anche 90 CV a metano, una primizia nel segmento B – si passa dal nuovo 1.5 TSI da 150 CV e si arriva al classico 1.6 TDI declinato in tre inedite varianti da 80, 95 e 115 CV.

DOTAZIONI - Le trasmissioni sono manuali a 5 o 6 marce e DSG doppia frizione a 7 rapporti. I tempi di commercializzazione, tuttavia, sono scaglionati e inizialmente saranno disponibili solo i benzina, con quattro allestimenti: Reference, Style, FR e XCellence. Tra i sistemi di assistenza alla guida spiccano il Front Assist, il Traffic Jam Assist e il cruise control adattivo; spazio anche alla musica con il nuovo impianto audio Beats a 7 altoparlanti di alta qualità e un amplificatore a 8 canali da 300 W. Ma per ora lo teniamo spento, ci mettiamo al volante e ci concentriamo sulle sensazioni di guida che la Ibiza trasmette.

QUALITA' - Subito stupisce la qualità, che per la categoria è ai massimi livelli e così tornano in mente le parole di De Meo sull’Audi Q3 «La cui produzione nello stabilimento di Martorell ci ha insegnato a fare della qualità di altissimo livello». Poi è la guida a stupire in positivo, con lo sterzo preciso, anche se un po’ leggero, e un assetto dinamico ma confortevole allo stesso tempo.

SU STRADA - Il 1.0 TSI da 115 CV spinge molto bene già dai bassi regimi e appare centrato per l’auto, ma quando si prova il 1.5 TSI da 150 CV della FR si capiscono appieno le qualità della Ibiza e si sogna subito la versione Cupra, che però «stiamo ancora valutando - ha spiegato De Meo - sul piano della fattibilità, perché i clienti per questo tipo di auto sono sempre meno». Noi ci auguriamo che decidano per il “sì”, visto quanto sono belle da guidare le versioni “tranquille”.

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