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Airbus lancia la sfida: droni-taxi nelle grandi città

Il colosso aeronautico sta progettando un servizio con velivoli elettrici e senza pilota per sostituire taxi e furgoni

ROMA - Di auto volanti si parla da sempre. Da quando il traffico urbano ha iniziato a stravolgere le vite di chi abita nelle grandi città. E negli anni non sono certo mancati i prototipi di auto con le ali o di velivoli adatti alla circolazione stradale, come l’AeroMobil 3.0 esposta all'Expo di Milano. Ma nulla più.

BIG CITY LIFE - Caso diverso se un gigante dell’aeronautica come Airbus mette in agenda di produrre droni in grado di sostituire taxi e veicoli commerciali leggeri. Secondo le stime dell’azienda, nel 2030 il 60% della popolazione mondiale vivrà nelle grandi città provocando un ulteriore aggravarsi della congestione stradale. Basti pensare che già nel 2014 a San Paolo del Brasile si era verificata una coda di 344 km: in pratica tutte le strade della città erano intasate dalle auto. 

DRONI TAXI - Airbus lancia quindi il progetto Vahana by A^3, prototipo di velivolo elettrico e autonomo, capace di trasportare passeggeri o merci. I primi test sono fissati per la fine dell’anno: “Gran parte delle tecnologie di cui abbiamo bisogno - ha commentato il Ceo di A^3, Rodin Lyasoff – sono già su piazza, come le batterie e i motori”. Idealmente questi velivoli potranno essere utilizzati per servizi di taxi e trasporto merci, entrando in servizio entro il 2025. Ovviamente il traffico aereo va regolamentato e qui entra in gioco Airbus Helycopters, che in collaborazione con l’Università di Singapore e l’autorità per l’aviazione civile del paese asiatico, sta preparando un programma di test per far volare droni sulla città. Si chimarà Skyways, strada del cielo: i velivoli seguiranno rotte prestabilite, caricando merci dal porto della città e trasportandole in varie zone d’atterragio prestabilite. A consegna effettuata i “clienti” riceveranno un messaggio sul proprio mobile. 

DA CONDIVIDERE - L’obiettivo del progetto non è quello di sostituirsi a colossi del trasporto su gomma quali Dhl ma supportarli diventandone partner. E offrire al contempo servizi di trasporto veloce alle persone, per esempio dal centro di una città all’aeroporto. Ovviamente in sharing con altri passeggeri: la new economy è condivisa e Airbus immagina già una sorta di carsharing del cielo, in cui quattro persone possano condividere un taxi volante a zero emissioni. 

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