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In-dimenticabili, Fiat 127: la piccola berlina per tutti

Disegnata e pensata da Pio Manzù, la Fiat 127 è stata una delle auto di maggior successo e più imitate della casa torinese

L'evoluzione

La seconda serie della 127 esce nel 1977 e presenta notevoli differenze dalla prima che riguardano tanto la parte frontale che posteriore, la mascherina e i fari anteriori e posteriori. Disponibile inizialmente solo nelle versioni a 3 e 4 porte cui sarà poi aggiunta la versione a 5 porte, l’auto si presenta con tre allestimenti (L, C e CL) e al classico motore 903 cc viene aggiunto un più potente e nuovissimo 1050 cc.

La versione L, o base, non ha la luce di retromarcia, i sedili non sono reclinabili e mancano le tasche porta oggetti sulle portiere. La versione C si riconosce per i paraurti in plastica, la moquette interna e compaiono sulle portiere dei poggiabraccia che incorporano le maniglie di apertura porta. Di serie anche accendisigari e motore della pompa dei tergi-lava vetri (prima con la pompetta manuale). Nella CL i sedili sono reclinabili, i vetri posteriori si possono aprire a compasso, fa la sua comparsa il contagiri, i poggiatesta e le cinture di sicurezza, il lunotto termico e la vernice metallizzata, mentre i vetri diventano atermici.

Nel 1978 vengono messe a listino le versioni Sport, 3 porte caratterizzata da aspetto aggressivo, motore 1050 da 70 cv, carrozzeria nera e arancio con contagiri e lunotto e la versione TOP disponibile in bronzo o in blu, con tetto apribile. Sempre nel 1978 la Fiat mette a listino la Ritmo che grazie alle linee e agli interni più moderni costituirà un agguerrito concorrente della più datata 127.

Nel 1981 arrivano nei concessionari le versioni diesel (1300 CC da 45 cavalli ma penalizzata, come tutti i diesel, dalla tassa di superbollo) e la 127 Panorama, di derivazione brasiliana, basate sulla carrozzeria della 147, anch’essa a listino, con il nome di 127 Rustica, spartana e adatta alle strade sterrate, che non ebbe in Italia alcun successo.

Sempre del 1981 il secondo restyling dell’auto, che poco cambia nelle lamiere della carrozzeria, ma su cui vengono aggiunte molte modanature in plastica. Sulla versione Sport e sulla CL, ora chiamata Super, viene montato finalmente il cambio a 5 marcie e l’auto prende il nome (riportato anche sul portellone posteriore) di “Super 5 Speed”.

Nel 1983 la Fiat decide di proporre un modello Unificato” tanto per il mercato europeo che per il Sud America con una versione a benzina e una versione diesel, una sorta di ripiego per chi non poteva permettersi di acquistare la neonata Uno, più moderna, sicuramente, ma anche più costosa. Le vendite dell’auto in Italia cesseranno nel 1987, mentre in argentina arriveranno fino al 1996.

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